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sabato 5 maggio 2012
Cristina Donà: live @ piper club 3 maggio 12
Certamente l’album ‘Torno a casa a piedi’ ha aggiunto un tassello importante alla storia di Cristina Donà. Il passo avanti è stato notevole. I lavori del passato avevano raggiunto livelli di ottima fattura, ma stavolta abbiamo avuto la netta sensazione di trovarci di fronte a un classico, a uno di quei passi destinati a non subire flessioni nel tempo. E di tempo ne è passato dal suo esordio artistico, raccontato insieme ad altri episodi della sua carriera nella sua prima biografia ufficiale, ‘Parlami dell’universo. Storia di un viaggio in musica’, scritta da Michele Monina per Galaad Edizioni. Un viaggio in musica è stato anche il tour promozionale che, da un anno a questa parte, la vede ancora impegnata sui palchi. Ieri, la cantante lombarda ha fatto tappa nel prestigioso Piper Club di Roma.
Ha fatto tanti chilometri Cristina Donà. Speriamo, per lei, non a piedi. Tanti veramente, al punto che, se ci mettiamo la tappa di gennaio nella limitrofa Ciampino, è la terza volta che i fan romani hanno la possibilità di ascoltarla dal vivo nella loro città. Il Piper è la discoteca per antonomasia, nella capitale e non solo. Un posto, uno dei pochi a dire il vero, dove il rock si può ascoltare al giusto volume, dove il suono non tradisce, e dove da un po’ di tempo si è tornati ad organizzare concerti in maniera degna, con nomi di un certo rilievo. Per la Donà c’era il pericolo di un inflazionamento. Invece, sotto il suo palco, si è radunato un numero consistente di ammiratori, da lei definiti “giapponesi”, vista la mole di macchine fotografiche che la stavano immortalando. Del resto è una figura di sicuro interesse, una cantautrice dalle grandi doti interpretative. Vive le sue canzoni in maniera molto profonda, sia che si tratti di brani delicati, sia nei momenti in cui c’è da lasciare il graffio, lì dove è l’amarezza a farla da padrona.
Alle sue spalle un trio – Saverio Lanza (tastiere, chitarre, cori), Emanuele Brignola (basso e contrabbasso), Piero Monterisi (batteria) – che riesce a vestire i brani in maniera sempre coerente, mettendo in mostra tecnica e duttilità stilistica. Band che sa farsi valere nei passaggi dove c’è da accelerare, ma anche nei molti chiaroscuri previsti dal songbook della Donà. Libro nel quale sono entrati, per diritto acquisito sul campo, diversi brani tratti da ‘Torno a casa a piedi’. Leggi ‘In un soffio’, o anche ‘Miracoli’, che la gente può e deve fare in un periodo di così grande difficoltà sociale. Sono tempi nei quali bisogna tenere duro, come in una gara di ‘Triathlon’, cantata alla fine di un concerto molto emozionante, nel quale è arrivata, scusandosi, con la voce in riserva per ‘Universo’, cantata quasi completamente dal pubblico, alla quale ha legato un brandello di ‘Across the Universe’. Da brividi. Scorrono in fretta le due ore al Piper. Nel finale, qualche sorpresa, dal momento che la band, su un pattern di 4/4, sa infilare qualsiasi pezzo. E così ecco ‘Heart of glass’ (Blondie), interpretata in maniera magistrale, e da dietro le quinte spunta fuori anche Jose Ramon Caravallo per un solo di tromba che addiziona motivi per emozionarsi. Emozioni sincere, un po’ di seta, soprattutto per i molti reduci da un Primo maggio in Piazza San Giovanni pieno di ortiche.
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