La Netflix sta producendo un nuovo documentario sulla vita di Nina Simone. Intitolato “What Happened, Miss Simone?”, il film è diretto da Liz Garbus con la collaborazione di RadicalMedia. Il documentario includerà alcune registrazioni audio inedite di Nina Simone, oltre a rari filmati d’archivio. Attualmente i produttori stanno lavorando su oltre cento ore di regitrazioni video, nonché interviste con la figlia di Simone, Simone Lisa Kelly, amici e collaboratori.
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martedì 30 dicembre 2014
Nina Simone: Un nuovo documentario nel 2015
“Born To Be Blue”: The Chet Baker Biopic
Partirà a breve la produzione di un nuovo biopic riguardante Chet Baker, dal titolo “Born To Be Blue”. La pellicola avrà come attore protagonista Ethan Hawke, che svolgerà il ruolo del leggendario trombettista, e sarà concentrata sul periodo relativo alla vita di Baker tra gli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta. Nel cast figura anche l’attore canadese Callum Keith Rennie.
lunedì 29 dicembre 2014
New Jazz Books
“Jazz In the New Millennium: Live and Well”: “Jazz In the New Millennium: Live and Well” è il nuovo libro di Rick Mitchell, con le fotografie a colori di Pin Lim, pubblicato da Dharma Moon Press, in collaborazione con Da Camera Of Houston. Il volume contiene i profili di quasi sessanta artisti jazz contemporanei, tra cui Randy Weston, Roy Haynes, Wayne Shorter, Jason Moran, Robert Glasper e Esperanza Spalding. Le centosessanta pagine includono discografie selezionate per ogni artista. La versione stampata, al prezzo di 24,95 dollari, è attualmente in vendita solo in una edizione limitata su RickMitchell.us o DaCamera.com. L’eBook, a 9,99 dollari, è disponibile solo per gli Stati Uniti.
“Miles Davis/1973”: Il giornalista musicale Stephen Davis ha pubblicato, tramite Vigliano Books, un nuovo libro riguardante Miles Davis, dal titolo “Miles/1973”. Il volume racconta alcune vicende legate alla vita del leggendario trombettista, come il recupero fisico dopo l’incidente in Ferrari sulla New York’s Westside Highway.
Frank Foster: l’autobiografia: “A Jazz Master: Frank Foster, An Autobiography” è stata di recente pubblicata, e narra della vita del sassofonista venuto a mancare nel 2011. Il libro è ordinabile su: http://foscease.com/Order.html
“Gil Scott-Heron: Pieces Of A Man”: È stata pubblicata da St. Martin Press la prima biografia del defunto Gil Scott-Heron, scritta da Marcus Baram. Secondo un comunicato stampa si tratta di un libro che “ripercorre il viaggio di un genio musicale”.
domenica 28 dicembre 2014
Nguyên Lê With Michael Gibbs & NDR Bigband: "Celebrating The Dark Side Of The Moon" (ACT, 2014)
Nguyên Lê (ch el, electronics); Youn Sun Nah (voc); Gary Husband (batt); Jürgen Attig (b el); NDR Bigband diretta da Jörg Achim Keller
Rileggere un’opera d’arte come “The Dark Side Of The Moon” non è impresa facile, e per farlo c’è bisogno di grande passione, originalità d’intenti e una buona dose d’incoscienza. Doti che Nguyên Lê dimostra d’avere in questa uscita per ACT Records, messa in piedi insieme a Micheal Gibbs, all’orchestra della NDR e tre musicisti di grande spessore come Youn Sun Nah, Gary Husband e Jürgen Attig. Quello proposto in scaletta è un percorso che ripercorre per intero i passaggi del capolavoro pinkfloydiano, con l’aggiunta di una manciata di temi firmati da Lê. In alcuni casi i brani originali sono espansi dagli arrangiamenti orchestrali, in altri sono suonati con maggiore fedeltà idiomatica. Il chitarrista vietnamita si rende spesso figura di primo piano, come in Time, in alcuni brani cede il ruolo alla voce di Youn Sun Nah o all’orchestra, come nella versione di The Great Gig In The Sky. L’insieme si rivela sempre molto originale, mai eccessivo né pacchiano. In copertina un dettaglio dell’opera Blue Valentine di Martin Nöel.
Speak To Me / Inspire / Breath / On The Run / Time / Magic Spells / Hear This Whispering / The Great Gig In The Sky / Gotta Go Sometime / Money / Us And Them / Purple Or Blue / Any Colour You Like / Brain Damage / Eclipse
venerdì 26 dicembre 2014
Massimo Barbiero: “Simone de Beauvoir” (Autoprodotto, 2014)
Massimo Barbiero (mar)
I motivi di un album in completa solitudine, il quarto della sua produzione, in questo caso utilizzando la sola marimba, ce li spiega lo stesso Massimo Barbiero nelle note di copertina: «(…) cercavo un rifugio nella mia solitudine, un senso d’intimità, il suono caldo e profondo del legno, il suono nel senso più intimo, il suono come metafora del pensiero». E quello che traspare dalla nove tracce in scaletta è proprio la voglia di tradurre un’espressione, che questa sia di malinconia, di gioia o di semplice punto d’osservazione degli eventi è dato dalla sensibilità e dalla voglia di coinvolgimento di chi è chiamato ad ascoltare. Sta di fatto che il contenuto di “Simone de Beauvoir”, titolo per certi versi programmatico e riferito alla corrente di pensiero dell’esistenzialismo, è un percorso che sa di abbandono agli eventi improvvisativi, basati su temi già esistenti e proposti in passato con strutture meno scarne, ma che poi prendono tangenti impreviste, approcciate con estrema leggerezza, non intesa come superficialità ma come voglia di tradurre i vari passaggi sulle ali di un pensiero profondamente ispirato. Il legno della marimba ci proietta alle radici del suono, all’Africa, in uno stadio di essenzialità al quale non siamo, nella maggior parte dei casi, più abituati. La copertina è realizzata da Antonio Muroni su idea di Fabio Rodda.
Nausicaa / Guai ai vinti / Keres / My Dance / Naiadi / Cristiana / Crono / L’architrave / La gabbia
More: www.massimobarbiero.com
Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello: “Tandem” (Verve, 2014)
Fabrizio Bosso (tr, flic); Julian Oliver Mazzariello (pf); Ospiti: Fiorella Mannoia (voc #8); Fabio Concato (voc #2)
Quello disegnato da Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello in “Tandem” è un percorso che attraversa standard jazzistici, rivisitazioni di musica popolare e brani originali di sicuro interesse. Uno di questi è firmato e ospita alla voce Fabio Concato, che rende una versione di Gigi dove Mazzariello si fa elemento di sfondo e Bosso funge da prezioso punto di dialogo melodico. La cantabilità dei temi è al centro degli sviluppi espressivi dell’intero album, come in Roma nun fa’ la stupida stasera, il classico di Trovajoli/Garinei/Giovannini che in questo episodio vede protagonsita Fiorella Mannoia. Atmosfere pensose e struggenti, vedi quelle dell’iniziale You Don’t Know What Is Love, si alternano a situazione dal maggiore tratto ritmico e timbrico, come in Dizzy’s Blues, firmata da Fabrizio Bosso. Tra i leader del progetto si evidenzia una sana complicità d’intenti, che dà luogo a un’estetica di estrema eleganza formale, costruita su equilibri tanto sottili quanto solidi e coesi. La versione digitale dell’album contiene anche la bonus track Estate.
You Don’t Know What Is Love / Gigi / Have You Met Miss Jones? / Wide Green Eyes / Dizzy’s Blues / Luiza / Goodness Gracious / Roma nun fa’ la stupida stasera / Windmills Of Your Mind / Oh Lady Be Good / Taxi Driver
“Radhe Radhe: Rites Of Holi”: A Film by Prashant Bhargava, music by Vijay Iyer (ECM, 2014)
Il DVD “Radhe Radhe: Rites Of Holi”, edito da ECM, segna l’incontro artistico tra il regista Prashant Bhargava e il pianista e compositore Vijay Iyer. I due realizzano un documentario di circa trentacinque minuti relativo alla festa indù di Holi, famosa nel mondo per l’euforia di chi vi partecipa, che celebra l’amore tra Krishna e la sua consorte Radha, personificazione della Shakti, l’energia divina femminile. La musica a commento delle immagini, registrata dal vivo nel marzo 2013, evidenzia la forza espressiva dell’International Contemporary Ensemble, una sorta di arcobaleno timbrico che include fiati, archi e percussioni. I movimenti dell’ensemble sottolineano l’altrettanta forza comunicativa della sequenza filmica, attraverso la quale possiamo osservare l’atmosfera di gioia e devozione che si respira durante i giorni della festa, ripresi nella città di Mathura in India. La musica di Iyer, il quale non si sottrae ad alcuni passaggi in solo, risulta melodicamente lineare e cantabile, mentre tra i bonus del DVD troviamo un documentario, diretto da Ross Karre, relativo alla realizzazione del film, con gli interventi dei protagonisti senza sottotitoli. Disponibile anche in versione Blu-ray.
Credits: Vijay Iyer: composer / Prashant Bhargava: film director, editor / Anna George: actor / Craig Marsden: director of photography / International Contemporary Ensemble: Eric Lamb, Laura Jordan Cocks (flute, alto flute, piccolo ); Joshua Rubin (clarinet, bass clarinet); Rebekah Heller (basoon, contrabassoon); Gareth Flowers, Amir Elsaffar (trumpet); Jennifer Curtis (violin); Kyle Armbrust (viola); Kivie Cahn-Lipman (cello); Cory Smythe (piano); Ross Karre (percussion); Tyshawn Sorey (percussion, drum set); Adam Sliwinski (conductor); Vijay Iyer (piano, electronics).
mercoledì 24 dicembre 2014
Reviews: Anthony Cedric Vuagniaux / Inutili / KK Null
Quindici brani stipati in poco più di mezzora formano la scaletta del nuovo lavoro in studio di Anthony Cedric Vuagniaux, dal titolo “Le clan des guimauves”. Il polistrumentista e compositore svizzero crea una scaletta dove si narrano le vicende di un gruppo di alieni scesi sul nostro pianeta, tra sonorità che ibridano elettronica e strumenti acustici, e forme stilistiche che oscillano tra movimenti chiaroscurali e situazioni più movimentate. Ne viene fuori una miscela personale e molto originale, che rimanda costantemente all’idea di soundtrack per immagini.
More : http://anthonycedricvuagniaux.com/
Inutili: “Unforgettable Lost And Unreleased” (Aagoo Records, 2014)
Come il titolo lascia intendere, questa edizione targata Aagoo Records propone una raccolta di tracce inedite della band italiana Inutili. Si tratta di nove brani dove si possono ascoltare le diverse diramazioni formali del quartetto, dalla trance contenuta in Bangkok alle sonorità ipnotiche e vagamente bluesy di Nicotine, che poi sfociano verso una zona ai confini del noise, dal rock energico e progressivo di Radon alle matrici cadenzate e distorte della conclusiva My Girlfriend Is A Zombieslut, una sorta di jam che si protrae per oltre venti minuti. Nel complesso questa raccolta si rivela come un ottimo pretesto per approcciare la musica degli Inutili.
More: http://bandofinutili.blogspot.it
KK Null: “Cryptozoon Stereo Condensed Mix” (Aagoo Records, 2014)
Disponibile anche nell’edizione DVD, che include la versione quadrifonica del mix, Cryptozoon è il nuovo singolo firmato KK Null ed esce per l’etichetta Aagoo Records. Venti minuti nei quali il giapponese Kazuyuki Kishino dà forma al suo noise sound, mettendo a reagire un’enorme quantità di campionamenti e musica suonata, tra rumori ambientali, loop ipnotici e grovigli di matrici ritmiche e strutturali. L’immagine sonora prodotta da Kishino si trasforma in maniera repentina, e non cede mai il fianco ad andamenti prevedibili.
More: http://kknull.com
martedì 23 dicembre 2014
New releases, reissues and vinyls
Abdullah Ibrahim: Il pianista sudafricano Abdullah Ibrahim pubblicherà il nuovo album “The Song Is My Story” il prossimo 17 febbraio, su etichetta Sunnyside Records. Si tratta di un box contenente anche un DVD che, oltre al concerto ripreso la scorsa estate a Sacile, in provincia di Pordenone, include commenti di Ibrahim riguardo la sua performance in solo, in gran parte fatta di libera improvvisazione.
Jack DeJohnette : “Made in Chicago” è il titolo del nuovo album che Jack DeJohnette pubblicherà su etichetta ECM il prossimo 10 marzo. La line up prevede, oltre a quella del batterista, la presenza di Muhal Richard Abrams, Henry Threadgill, Roscoe Mitchell e Larry Gray. Un concerto, per promuovere l’album, è in programma il 12 marzo al Walker Arts Center di Minneapolis.
Vijay Iyer : È previsto per il prossimo 10 febbraio il nuovo album del Vijay Iyer Trio, completato dal bassista Stephan Crump e dal batterista Marcus Gilmore, per l’etichetta ECM. “Break Stuff” è titolo annunciato del lavoro, che è stato registrato agli Avatar Studios di New York City nel giugno 2014 con la produzione di Manfred Eicher.
Rudresh Mahanthappa: Sarà la ACT Records a pubblicare il nuovo lavoro di Rudresh Mahanthappa il prossimo 10 febbraio, dal titolo “Bird Calls”, nel quale il sassofonista, attraverso dei brani originali, esamina l’influenza che ha avuto Charlie Parker nella storia del jazz e sul proprio modo di intendere la musica. Insieme a Mahanthappa troviamo il trombettista Adam O’Farrill, figlio di Arturo O’Farrill, il pianista Matt Mitchell, il bassista François Moutin e il batterista Rudy Royston.
Bill Evans: Esce per la Concord Music Group “The Complete Village Vanguard Recordings, 1961”, il box in quadruplo vinile del Bill Evans Trio, completato da Scott LaFaro al contrabbasso e Paul Motian alla batteria. I quattro dischi, stampati su vinile da 180g, sono corredati da un libretto di dodici pagine, contenente nuove note di copertina curate da Bill Belmont. La registrazione originale risale al 25 giungo del 1961.
Mosaic Records: “The Complete Dial Modern Jazz Sessions” è il titolo del cofanetto di nove dischi pubblicato dalla Mosaic Records. Il lavoro comprende quasi duecento tracce, tra le quali sono incluse tutte le sessioni realizzate da Charlie Parker per la Dial negli anni 1946 e 1947. Bird, insieme a Dizzy Gillespie, è presente anche in una rara sessione con Red Norvo, in precedenza pubblicata dalla Comet Records.
Bud Powell: La ESP-Disk’ ristampa “Live At The Blue Note Café” di Bud Powell, registrato a Parigi nel 1961. Questa edizione, ideata per celebrare quello che sarebbe stato il novantesimo compleanno del pianista, propone la copertina originale realizzata da Francis Paudras.
Red Garland: Il 20 gennaio esce su etichetta Elemental Music il doppio CD (disponibile anche in triplo vinile) “Swingin’ On The Korner”, l’album contenente una registrazione inedita del pianista Red Garland datata 1977, in trio con il bassista Leroy Vinnegar e il batterista Philly Joe Jones. La performance è relativa a un set registrato al Keystone Korner di San Francisco.
lunedì 22 dicembre 2014
Francesca Ajmar: “Dois lugares” (FMC Phonograph, 2014)
Francesca Ajmar (voc); Moacyr Luz (ch, voc); Riccardo Bianchi (ch el); Alberto Graziani (ch); Antonio Zambrini (pf); Fausto Beccalossi (fisa); Carlo Nicita (fl t); Tito Mangialajo Rantzer (cb); Gilson Silveira (perc); Alessandro Marzi (batt)
Tra gli ottimi musicisti presenti nei crediti del nuovo lavoro di Francesca Ajmar “Dois lugares” spicca il nome di Moacyr Luz, che firma sette degli undici brani in scaletta. Il lavoro presenta un repertorio incentrato sulla musica popolare brasiliana, e dunque risulta denso di atmosfere a metà strada tra nostalgia e brio, malinconia e passaggi ballabili. L’iniziale Malícia delinea gli aspetti d’insieme dell’album, con la voce della Ajmar in primo piano e uno sfondo timbrico ricco di sfumature, dal pianismo elegante di Antonio Zambrini alle caratteristiche percussioni di Gilson Silveira. Alcuni brani sono meno carichi di eventi sonori, cosicché la voce della leader, della quale si apprezza la sfumatura e il controllo dinamico, riesce a risaltare ancora in maniera più evidente. Elemento dalla grande forza espressiva si rivela, tra i tanti, anche il fisarmonicista Fausto Beccalossi, che interviane in alcuni brani restituendo un ulteriore suggestione al già ricco panorama timbrico e strutturale di “Dois lugares”. In copertina è proposto un acrilico su carta dell’artista Dim Sampaio.
Malícia / Ah, Yolanda / Circular / Garrincha / Espelho D’água / Ilha das cobras / Choro triste / Arpoador / Dança de roda / Amacíado / Un raro esplendor
sabato 20 dicembre 2014
Fasching Jazz Club: Finest Live Jazz Since 1977
Quello che in molti Paesi europei è oggi visto come un’utopia è stato possibile in Svezia nel 1977: i giovani musicisti di jazz, riuniti nell’associazione Swedish Jazz Musicians Federation, creano un luogo dove esprimere la propria arte e dare forma alle loro idee, il Fasching Jazz Club di Stoccolma. Il locale diventa subito un luogo centrale dell’attività jazzistica nazionale, e in breve tempo assume anche una caratura internazionale grazie ai concerti dei molti jazzisti americani di passaggio in Scandinavia. Il momento peggiore arriva nel 2002, anno in cui il Fasching chiude per fallimento, salvo poi rinascere nello stesso anno e riprendere la piena attività nel 2007, grazie all’ingresso di una nuova organizzazione societaria. L’attuale direttrice Lena Åberg Frisk ci spiega quali sono le intenzioni e gli obiettivi che si sono preposti gli attuali proprietari: «La meta è quella di creare un melting-pot moderno e attraente per il jazz e la musica correlata, dove una gamma molto ampia di pubblico di diverse generazioni può godere della musica improvvisata più interessante e creativa del mondo di oggi». Nel 2013 il club è stato ristrutturato, anche per presentare al meglio i concerti del Festival Jazz di Stoccolma, manifestazione di successo che in questi ultimi anni ha restituito molto interesse e visibilità. Dal punto di vista finanziario il Fasching fa fronte alla crisi economica del Vecchio Continente grazie a una politica attenta ai costi e alle spese di gestione, sia per la proposta artistica sia riguardo i cibi e le bevande che vengono servite nel club. Attualmente, tra ingegneri del suono, cuochi e manager, l’organizzazione conta circa trenta persone. Questo permette al club di ottenere un buon equilibrio di spese e, allo stesso tempo, di presentare una valida proposta per il pubblico, sia artistica sia di intrattenimento. Lena Åberg Frisk ci ha illustrato come è costruito il cartellone dei concerti: «Proponiamo più di duecento eventi all’anno, la metà dei quali provengono dalla scena jazz svedese. L’altra parte si basa sui grandi nomi del jazz internazionale e su altre proposte stilistiche, che spaziano dall’hip hop al soul, passando per blues e cantautori». Il Fasching è il club scandinavo con il maggior numero di spettatori, con circa ottantamila l’anno. Rispetto ad altri club, ha un basso grado di finanziamento pubblico e riusce ad andare avanti grazie alle proprie forze. Negli ultimi quattro anni il pubblico si è fatto più numeroso e questo si rispecchia nel fatturato in crescita. Quella del Fasching è una realtà molto attiva, capace sia di flettere a seconda delle richieste del mercato della musica dal vivo, sia di muoversi con una gestione intelligente e lungimirante, mai incline al raggiungimento dell’obiettivo più a portata di mano. Un esempio di grande positività che si lascia ampiamente apprezzare e che è dunque per tutti, in tempi spesso funestati dal pessimismo, un’ottima notizia.
Fasching Kungsgatan 63, Stockholm www.fasching.se
sabato 13 dicembre 2014
Ketil Bjørnstad: “A Passion For John Donne” (ECM, 2014)
Håkon Kornstad (sax, fl, voc); Ketil Bjørnstad (pf); Birger Mistereggen (perc); Oslo Chamber Choir diretto da Håkon Daniel Nystedt
“A Passion For John Donne” è l’album con il quale Ketil Bjørnstad rende omaggio alla figura del poeta inglese John Donne, già sua fonte d’ispirazione e passione artistica da diversi anni. Per realizzare questo lavoro si è avvalso della collaborazione del coro Oslo Chamber Choir, diretto da Håkon Daniel Nystedt, del sassofonista Håkon Kornstad e di Birger Mistereggen alle percussioni. Registrato dal vivo nel marzo 2012, al Sofienberg Kirke di Oslo, l’album si snoda attraverso una scaletta di quindici brani, stilisticamente versati a un’ambientazione liturgica, dovuta alla presenza quasi costante delle voci del coro, interrotta dagli interventi al sax di Kornstad, che in alcuni casi sposta lo scenario in un ambito più vicino alle sonorità prettamente jazzistiche. La musica è interamente scritta da Ketil Bjørnstad, mentre i testi, riportati nel dettagliato booklet, sono stati scelti dal vasto reperorio di John Donne. Il compositore norvegese, in merito a questo lavoro per ECM, ha dichiarato: «La vita drammatica di Donne si riflette nei suoi testi, e in ognuno c’è la passione e la melodia. Dopo tanti anni riesco ancora a trovare nuovi approcci alla sua poetica, al suo linguaggio fatto di silenzi tra le frasi».
Introitus – A Passion For John Donne / Thou Hast Made Me / A Fever / Death, Be Not Proud /Interlude No.1 / The Legacy / Batter My Heart, Three Personed God / A Nocturnal Upon St.Lucy’s Day / Farewell To Love / Interlude No.2 / Since She Whom I Loved Hath Paid Her Last Debt / A Valediction, Forbidden Mourn / Oh, To Vex Me, Contraries Meet in / Interlude No.3 / There We Leave You
venerdì 12 dicembre 2014
Teho Teardo: “Ballyturk” (Spècula Records, 2014)
Teho Teardo (ch bar, ch el, ch ac, Rhodes, bs, autoharp, celesta, synth, electronics, taisho koto, pf); Cillian Murphy, Mikel Murfi (voc); Joe Lally (bs); Lori Goldston (vlc ampl); Martina Bertoni, Nick Holland (vlc); Stefano Azzolina (vla); Vanessa Cremaschi, Elena De Stabile (vl).
Sono raccolte in poco più di mezzora le otto tracce di “Ballyturk”, l’album firmato da Teho Teardo frutto della collaborazione con il drammaturgo Enda Walsh, e realizzato con la partecipazione dell’attore Cillian Murphy, qui nelle vesti di voce recitante insieme a Mikel Murfi. Inizialmente composte per l’omonima opera teatrale, le musiche di questo lavoro sono state poi rielaborate e incise da Teardo insieme a un gruppo di musicisti dove figurano, tra gli altri, Joe Lally, Lori Goldston e Martina Bertoni. La musica che si ascolta rimanda ai tipici scenari da colonna sonora firmati dal compositore veneto, con lunghi tappeti che fanno da sfondo a eventi sonori che si susseguono con lentezza, e fortemente caratterizzati dagli archi, elemento essenziale per proiettare scenari sinistri e carichi di pathos. Il discorso espressivo va al di là della sola funzione di commento per immagini, e la musica di “Ballyturk”, che idealmente si allaccia al percorso delineato con il precedente “Music For Wilder Mann” (Spècula Records, 2012), vive di luce propria su melodie dense di elementi emozionali.
Disponibile, oltre che su CD e Digital Download, anche in vinile.
Poisonous His Envy / Kitchen, Infinity / Foreboding / Everything I Thought There Was To Know / Let’s Not Talk About Us / Just Maybe / It Needs A Death / The Outside Force
giovedì 11 dicembre 2014
John Coltrane: in lavorazione un nuovo documentario
La colonna sonora della pellicola sarà composta solo dalla sua musica
Un nuovo documentario su John Coltrane, in uscita al cinema a fine 2015, sarà scritto e diretto dal regista John Scheinfeld. Il film è stato creato con la piena collaborazione della famiglia di Coltrane. I produttori della pellicola hanno ottenuto per la colonna sonora un accesso senza precedenti al catalogo completo del sassofonista, comprese le registrazioni su Prestige, Blue Note, Atlantic, Pablo e Impulse!.
mercoledì 10 dicembre 2014
Onofrio Paciulli: Epoca [Fo(u)r Records, 2014]
Onofrio Paciulli (pf); Fabrizio Bosso (tr #1,4,7); Rosario Giuliani (alto #1,4,7); Guido Di Leone (ch #1,2,4,5,6,7,8,9); Francesco Angiuli (cb #1,4,7,8); Dario Di Lecce (cb #2,3,5,6,9); Giovanni Scasciamacchia (batt #1,4,7,8); Fabio Delle Foglie (batt #2,3,5,6,9)
Registrato in una doppia seduta al Sorriso Studios di Bari, “Epoca” è il secondo lavoro che vede il pianista Onofrio Paciulli nelle vesti di leader, dopo l’esoridio di “Musicopoli” (Philology Records, 2010). In scaletta troviamo nove brani, tra originali e rivisitazioni, realizzati con diverse formazioni. Tre sono le tracce che vedono la presenza di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, nelle quali si respira un’atmosfera densa e piena di spunti melodici cantabili, caratterizzata sia dai movimenti d’insieme sia dai soli espressi dai singoli interpreti. Ad aggiungere ulteriori suggestioni timbriche all’album interviene in più riprese il chitarrista Guido Di Leone, capace di un tocco felpato e carico di swing. In altre tracce Paciulli sceglie di non coinvolgere i fiati, e in occasione della title track emerge il suo amore per le ballad e la grande sensibilità del suo pianismo, forte di sottintesi, pause e passaggi di grande eleganza. Nell’insieme il lavoro si rivela espressivamente vario, di grande impatto emozionale e curato nei dettagli sia melodici sia di arrangiamento.
Believe / You Go To My Head / Birth / My Happiness / Epoca / You And The Night And The Music / My Love And I / Enjoy / Old Devil Moon
Felice Clemente: a gennaio il nuovo album "6:35 AM"
E' prevista per il 7 gennaio 2015 l'uscita del nuovo album firmato da Felice Clemente, dal titolo "6:35 AM", tramite la propria etichetta Crocevia di Suoni (distribuzione IRD). Si tratta di un traguardo importante per il sassofonista lombardo, che con l’uscita del suo decimo disco celebra la nascita della figlia, nata, appunto, alle 6:35 del mattino.
Il disco è stato registrato con la ritmica composta da Paolino Dalla Porta al contrabbasso, Massimo Manzi alla batteria, e con la partecipazione speciale di Daniele Di Gregorio alla marimba e al vibrafono.
A riguardo, Felice Clemente ha dichiarato: “Quest’avvenimento l’ho voluto fortemente tramutare in musica. E il mio decimo disco rappresenta, perciò, la volontà di cercare di andare oltre, senza adagiarmi su ciò che si è già fatto e sperimentato, “rischiando”, senza dare nulla per scontato, sia nelle composizioni, sia nelle strutture sia nei ruoli, mantenendo però intatti la missione e il desiderio di toccare le corde più sensibili dell'ascoltatore, attraverso la cantabilità e la liricità della melodia, supportate dalla varietà timbrica e ritmica".
more: www.feliceclemente.com
martedì 9 dicembre 2014
Cristina Donà: Live @ Orion, Ciampino (Roma) 08.12.2014
Orion Club, Ciampino, periferia romana. Fuori c’è un inverno che inizia a farsi sentire. Dentro c’è Cristina Donà, impegnata nel tour promozionale del recente album “Così vicini”. Terminata la parentesi intima e riservata del tour acustico è arrivata l’ora di attaccare i jack, scaldare gli amplificatori, elargire emozioni forti, senza sussurri e sfumature. Prima di partire per la serie di concerti, la Donà scrive sul suo profilo Facebook: «La valigia ancora da fare. Mi pare di ricordare quasi tutti gli accordi e le parole, però non credo di ricordare chi sono io, ma questo non è importante... Su quel palco sarò in mutazione costante alla ricerca di una personalità e di un nome... magari lo faremo assieme. Adoro il mio lavoro anche per questo». E sotto quel palco c’è chi l’adora, principalmente, per la sua complessa semplicità. Da sempre il suo linguaggio è fatto di parole silenziose e grida, carezze e graffi, e la tappa romana ne conferma le attitudini, ne ribadisce lo spessore e ne alimenta, forse, qualche rimpianto per quello che sarebbe potuto essere. “Settembre” e “Universo”, per l’occasione unita ad “Across The Universe”, cantate su equilibri sottili di percussioni e pianoforte alzano il livello di emozionabilità, “Invisibile” è densa e scura più che mai, “Torno a casa a piedi” riflette grinta a piene mani. Dal vivo i brani del nuovo album assumono una dimensione più importante, e qualcuno, forse, è destinato a rimanere in scaletta anche in futuro, come “Il senso delle cose”. La band è di quelle d’eccezione, con Saverio Lanza, Emanuele Brignola e Cristiano Calcagnile capaci di flettere con scioltezza a seconda degli scenari proposti, facendosi sfondo prezioso e, in certi casi, prendendosi la scena. Cristina Donà è autoironica, racconta aneddoti, gioca con i doppi sensi del kazoo, parla con il pubblico e, tra le tante divagazioni al limite del nonsense, dice cose importanti, molto importanti. Canta l’amore, narra storie andate storte, ma emana, soprattutto forza e positività a piene mani. Uscendo dall’Orion sbattiamo contro l’inverno, ma con il cuore gonfio di calore.
mercoledì 3 dicembre 2014
Agus Collective: Jazz indipendente
Agus Collective è l’esempio di come molto spesso la voglia di fare riesce a superare difficoltà di ogni genere, come la mancanza di finanziamenti pubblici e l’assenza di spazi idonei per la realizzazione delle idee. È un collettivo di musicisti, di base a Roma, uniti dal comune intento di fare musica dal buon livello qualitativo, con determinazione espressiva e senza compromessi
«Indipendentemente dai nomi e i cognomi di chi partecipa, Agus è un’idea e, dai risultati ottenuti, sembra essere una buona idea». Agus Collective è l’unione di un manipolo di musicisti spinti da un forte senso di gruppo, al punto che anche le dichiarazioni che ci hanno rilasciato sono tutte a firma collettiva. La loro iniziativa è nata quattro anni fa, dopo alcuni sporadici tentativi portati avanti in maniera individuale. Oggi producono un’operatività sistematica che realizza la rassegna Jazz Zone, che si tiene durante l’arco della stagione invernale, ogni giovedì sera, nello spazio sociale Il Cantiere, a Roma. La qualità della proposta musicale è un punto sul quale Agus non scende a patti, e le scelte operate dal singolo musicista sono viste come un’assunzione di responsabilità nei confronti del pubblico. Oltre ai concerti e allo scambio d’idee il fine della loro iniziativa è quello di: «Mettere i musicisti che hanno qualcosa da dire direttamente in contatto con un pubblico che abbia voglia di ascoltare, evitando intermediari spesso parassitari. Importante è anche il fine sociale di rendere chiunque in grado di potersi permettere un eccellente concerto senza spendere un patrimonio». Anche per loro il problema economico resta centrale: «Finché disponiamo di spazi per fare buona musica, finché siamo abbastanza credibili e coerenti da avere un pubblico che si fida delle nostre scelte e ci segue e finché possiamo contare sull’appoggio e la collaborazione di tanti eccellenti, spesso eccezionali, musicisti, ce la facciamo da soli. L’autogestione delle risorse è una condizione obbligata per noi, non una scelta politica; rivendichiamo un’esigenza espressiva, non un modello economico». Situazione non certo facile da gestire, soprattutto quando si opera in un momento culturale deficitario, sia per la propensione nel ricevere una determinata proposta artistica, sia nella considerazione generale del jazz e delle musiche lontane dai circuiti mainstream: «Troviamo che la responsabilità sia in primo luogo degli addetti ai lavori. Foraggiare musica idiota e stereotipata è una strategia di “addestramento” di un “pubblico-massa” fatto su misura per scopi commerciali, e questo provoca un abbassamento della qualità della musica in generale. Ma esiste anche un pubblico attento ed esigente, che è vitale per il musicista. Il musicista con la sua ricerca fa crescere la sensibilità del pubblico, tanto quanto il pubblico esigente aiuta la creatività del musicista. Quelle realtà che vogliono controllare, anziché stimolare, questo rapporto diretto, uccidono l’ambiente e le prospettive di crescita culturale». Musica di sicuro interesse, pubblico pronto nel ricevere proposte inedite, momenti di aggregazione, in una sorta di continuo fermento artistico rendono Agus come uno dei fenomeni di maggiore incisività nell’ambito jazzistico, e lo pongono come un esempio di presa di coscienza culturale e come un forte indizio di itinerario espressivo percorribile.
martedì 2 dicembre 2014
Bandzoogle insieme ad All About Jazz
Nuova collaborazione tra i due siti web
Bandzoogle, la piattaforma on line di riferimento per moltissime band e musicisti di tutto il mondo, ha annunciato una nuova collaborazione con All About Jazz. I musicisti membri di AAJ avranno delle agevolazioni riguardo ai servizi offerti da Bandzoogle, sia riguardo al discorso di marketing e pubblicità sia di vendita dei supporti. David Dufresne, CEO di Bandzoogle, ha dichiarato: «Siamo lieti di offrire i nostri servizi a prezzi accessibili ai musicisti e alle etichette che necessitano di una soluzione semplice, ma potente, per la costruzione di una presenza web professionale».
lunedì 1 dicembre 2014
Blue Note Records e Sonos annunciano una partnership esclusiva
Accordo raggiunto tra l’etichetta e l’azienda di Hi-Fi
La Blue Note Records e Sonos, l’azienda tra i leader mondiali nel settore di prodotti Home Audio Wireless, hanno annunciato un’esclusiva collaborazione in occasione dei settantacinque anni delle storica etichetta americana. È stato lanciato sulla piattaforma digitale di Sonos il Blue Note Channel, attraverso il quale gli ascoltatori posso ascoltare in streaming gli artisti presenti nel catalogo dell’etichetta. Inoltre è prevista anche una nuova applicazione per dispositivi mobili e altre novità che verranno annunciate in futuro.