Il chitarrista Mino Lanzieri organizza un quartetto dal grande senso di interplay per dar vita al lavoro per Silta Records The Alchemist. Al suo fianco si muovono in maniea flessibile il contrabbassista Reuben Rogers, il batterista Gene Jackson e soprattutto Francesco Nastro, pianista dalle ottime doti tecniche, che nei cinquanta minuti di musica proposti si lascia ampiamente apprezzare anche per la forza espressiva che riesce a trasmettere.
In programma troviamo otto passaggi originali del leader, più la rivisitazione di "Falling Grace" firmata Steve Swallow, nei quali possiamo ascoltare un jazz autentico—con derivazioni boppistiche - giocato spesso e volentieri su andamenti medio-veloci, che fanno risaltare la capacità del quartetto nel saper sfruttare dinamiche importanti. Situazioni che di conseguenza portano quasi sempre Lanzieri e Nastro a dialogare con fluidità e scorrevolezza di linguaggio, mettendo così in evidenza la loro cifra stilistica che prevede al centro del nucleo espressivo la bellezza delle melodie, che risultano levigate e coinvolgenti.
A sventare il rischio di prevedibilità delle soluzioni ci sono dei passaggi più introspettivi, come "High Life," e situazioni leggermente più spigolose, come "Travelin,'" dove si può apprezzare una vibrante introduzione di Rogers, per un lavoro complessivamente denso di significati e dalla buona tensione propositiva.
Nota: per chi volesse avere una visione più profonda di questo album c'è la possibilità, sul sito del musicista, di scaricare alcuni spartiti dei brani.