Il direttore artistico del Roma Jazz Festival Mario Ciampà non usa giri di parole per introdurre la conferenza stampa di presentazione della trentanovesima edizione, in programma nella capitale dal 14 al 29 novembre, catalizzando l’attenzione dei giornalisti presenti a La Moderna di Roma verso le difficoltà organizzative di una kermesse tra le più importanti d’Italia: «Abbiamo avuto tante problematiche da affrontare, e non tutte sono state ancora risolte. Per la prima volta, in molti anni di attività, non abbiamo avuto il finanziamento comunale. Fare una manifestazione di questo genere senza fondi pubblici è veramente difficile. Roma non ha mai creduto nel jazz, questa è la verità. Noi resistiamo, anche se non so se arriveremo alla quarantesima edizione».
Note dolenti dunque, che rispecchiano le incognite e le difficoltà di un momento economico precario, ma in piena contraddizione con quella che è l’offerta artistica di questa edizione, che si preannuncia rilevante. In programma (qui il calendario completo con orari, location e prezzi dei biglietti) troviamo nomi di notevole interesse, contestualizzati nell’idea di quest’anno che mutua il claim dell’Expo di Milano, “Nutrire il Pianeta”, in “Jazz Feeds The Planet”, sottolineando come nel Novecento il Jazz sia stata la musica che ha alimentato e si è alimentata di tutte le altre. Queste le parole di Ciampà in merito: «Ogni anno proponiamo un filo conduttore, e il senso dell’edizione 2015 non è strettamente legato alla ristorazione, ma il messaggio che vogliamo trasmettere è che il Jazz si è nutrito delle musiche popolari di tutto il mondo, ma nello stesso tempo ha nutrito i musicisti facendoli arrivare a un’evoluzione musicale e a una globalizzazione di tipo artistico».
«Cerchiamo nomi freschi, che non siano i soliti presenti in altre manifestazioni» racconta il direttore artistico, e oltre ai musicisti italiani Fabrizio Bosso e Mauro Ottolini si alterneranno sui palchi dell’Auditorium Parco della Musica artisti provenienti da tutto il mondo. Tra questi Ciampà sottolinea la presenza di Gregory Porter «averlo in Italia è stato veramente difficoltoso», Ameen Saleem «sarà la sua prima apparizione europea con il gruppo The Groove Lab», Sarah McKenzie «mi permetto di definirla la nuova Diana Krall», e parallelamente troviamo in programma anche tre concerti in pianoforte solo al Teatro Torlonia, a ingresso gratuito, che vedranno protagonisti, la domenica mattina alle 11:15, nell’ordine: Domenico Sanna (15 novembre), Enrico Zanisi (22 novembre) e Fabio Giachino (29 novembre).
Inoltre, nel periodo del festival alcuni tra i migliori chef internazionali elaboreranno dei piatti ispirati ai musicisti in cartellone, mettendo in evidenza la loro creatività culinaria, mentre sono previsti anche degli sconti presso alcune realtà romane della ristorazione per chi presenterà il biglietto di ingresso al festival e viceversa.
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