In “Live At Cape Town”, l’album che inaugura la collana della NAU Records dedicata alle registrazioni dal vivo, Roberto Cecchetto si presenta sul palco con un nuovo trio, completato da Andrea Lombardini al basso elettrico e Phil Mer alla batteria. Per il chitarrista si tratta di un episodio artistico diverso dalle sue precedenti esperienze da leader, e per il quale ha scelto dei musicisti che potessero seguire le sue intenzioni, come ci ha raccontato: «Cercavo musicisti pronti a suonare qualunque cosa gli sottoponessi, e in tal senso Andrea e Phil sono davvero unici, perché in grado di suonare senza inutili formalismi. Avevo bisogno di musicisti scevri da egocentrismi deleteri per intraprendere un percorso musicale in continuo mutamento». Cambiamenti e scelte che hanno portato a una musica dal carattere originale, sincretica, che si sviluppa su diversi scenari espressivi e formalmente molto duttile. Nelle sette tracce proposte, dove ascoltiamo anche un equilibrato utilizzo di effetti, utili ad allargare lo spettro timbrico del trio, si incontrano situazioni in efficace contrasto, vedi la cantabilità melodica dell’iniziale Nowhere Man, gli slanci free di Core Awake, fino ai risvolti dance di Daylight. Roberto Cecchetto si dice soddisfatto del risultato ottenuto, in una serata particolare che ricorda così: «L’atmosfera era speciale, c’era molta gente dentro e fuori dal locale, il Cape Town Cafè di Milano; mi sembrava di essere in uno di quei posti a Brooklyn pieno di gente interessata ad ascoltare nuova musica. Inoltre, la sala regia era in una piccola stanza usata come magazzino per le bottiglie, e quindi, data la grande affluenza di persone, il tecnico audio Giacomo Plotegher ha dovuto fare i miracoli per far fronte ai continui rifornimenti di bevande».
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