In “Roaming Heart” troviamo Dino Rubino alle prese con un inteso e sentito lavoro in pianoforte solo, tra melodie lineari che richiamano il modo classico e sterzate vicine a un mondo di operare libero e fantasioso. Si tratta di un album interamente improvvisato in studio di registrazione, che mostra l’immagine intima e misurata di un artista capace di spaziare da illustri citazioni, vedi La canzone di Marinella di Fabrizio De André, a sentite dediche, come quelle esplicite a Luca Flores e John Lennon, fino a interpretazioni di pagine prese dalla storia del jazz come lo standard Stompin’ At The Savoy. L’insieme riflette la spiritualità e la concentrazione di Dino Rubino in un momento dove si espone senza barriere, come ha ben spiegato in una recente intervista per Jazzit: «Suonare in piano solo per me è come chiudere gli occhi e iniziare ad ascoltare la mia “voce interiore”; alcune volte mi arriva forte e chiara, altre invece si combina con rumori diversi e il suo suono diventa confuso e irriconoscibile. Ho cominciato a suonare in piano solo quando ho iniziato a sentire quella “voce interiore”: scegliere di fare un disco, e di conseguenza dei concerti, in completa solitudine rappresenta la consapevolezza di aver scoperto una parte di me che fino a poco tempo prima non conoscevo».
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