«I dischi in vinile, per tanti decenni, sono stati narratori di mondi: portavano nelle nostre case idee che nascevano dall’altra parte dell’Oceano, e rendevano meravigliose le musiche che nascevano a un passo da casa nostra […]. Come succede nei dischi in vinile, anche a me attraverso la musica piace raccontare delle storie, ognuna con una sua ambientazione, con i suoi personaggi e con le sue suggestioni, quasi a voler mettere nei miei lavori un poco di tutti quei dischi che ho consumato da adolescente, ed in cui continuo a rifugiarmi ogni volta che posso». Il trombettista Ciro Riccardi ci introduce così nel mondo del suo album “Racconti in vinile”, realizzato con diversi musicisti tra i quali segnaliamo Daniele Sepe e Peppe Servillo. In scaletta troviamo nove brani, ognuno con una propria ragione stilistica e formale, nei quali Riccardi dà fondo a una visione musicale ampia, probabilmente derivata dall’ascolto attento e ripetuto di tanti microsolchi. Il suo modo di condurre le melodie si rivela sempre in equilibrio con il resto degli arrangiamenti, sia nei passaggi confidenziali sia in quelli dal piglio ritmico marcato.
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