Riguardo al titolo di questo lavoro il pianista Anat Fort ha dichiarato che: «I temi dei miei brani sono spesso ispirati ai movimenti della natura: gli animali, le nuvole, il vento, l’acqua. Quando ho ascoltato il disco ho deciso di chiamarlo “Birdwatching”, non tanto per l’osservazione in sé del volo di un uccello, ma per uno sguardo interiore al movimento della nostra anima». Intenzioni che Fort traduce insieme ai componenti del suo abituale trio, completato da Gary Wang al contrabbasso e Roland Schneider alla batteria, e con Gianluigi Trovesi, già frequentato in esperienze dal vivo, ospite in alcuni brani al clarinetto. La presenza di Trovesi amplia la cubatura timbrica e sposta, in maniera marcata, il baricentro espressivo di questo progetto verso un’evidente cantabilità melodica. Il tocco di Fort risulta centrale negli sviluppi formali dell’album, soprattutto nelle tracce svolte in trio dove snocciola lunghi soli, e i suoi interventi non tradiscono mai un atteggiamento che rimanda l’idea di intima melanconia, come nell’introduzione di Inner Voices. Durante l’ascolto si respira una sensazione di estremo equilibrio, e si percepisce l’ordine e il reciproco ascolto tra i musicisti, per un insieme dove non mancano alcuni momenti d’improvvisazione, mai fuori luogo e aderenti a una precisa estetica. L’immagine di copertina è curata da Sascha Kleins.
Nessun commento:
Posta un commento