Per gli Slow Earth si tratta di un EP di debutto che lascia intravedere alcuni motivi d’interesse, anche se le tracce contenute nella mezzora di “Latitude and 023” non convincono del tutto sotto il profilo dell’originalità. Questo perché fin dall’apertura affidata a “Identify” sembra troppo evidente l’accostamento ai primi Placebo, poi ribadito in altri passaggi, come in “Change Nothing”. Somiglianze con la band di Molko si intravedono nella costruzione dei ritornelli, negli inneschi ritmici e soprattutto nei timbri utilizzati per tessere una rete pop-rock a volte ammiccante, e in altre situazioni leggermente virata di malinconia. Oltre a farsi notare per l’artwork, firmato dallo studio del leggendario Storm Thorgerson, questo lavoro non lascia grandi segni del suo passaggio. Attendiamo gli Slow Earth alla prova sulla lunga distanza.
Nessun commento:
Posta un commento