domenica 14 ottobre 2018

Marco Pacassoni: “Frank & Ruth” [Esordisco, 2018]

Quello realizzato dal vibrafonista e compositore Marco Pacassoni è un omaggio alla figura di Frank Zappa, ottenuto attraverso la rilettura di alcuni suoi celebri brani, ma è anche, e soprattutto, un focus su Ruth Underwood, percussionista per molti anni al fianco del Maestro di Baltimora e ingrediente fondamentale nella miscela del sound di matrice zappiana. Nell’album “Frank & Ruth” con Pacassoni troviamo i fedeli Enzo Bocciero al pianoforte e Lorenzo De Angeli al basso, e alcuni musicisti ospiti di gran rilievo come la cantante Petra Magoni, Gregory Hutchinson alla batteria e il chitarrista Alberto Lombardi, che si è anche occupato della produzione del disco. Ne abbiamo parlato con Marco Pacassoni

 
Dopo tre album basati su tracce originali cosa ti ha spinto verso la rilettura di un repertorio?
Sono stato scelto dal produttore francese Pierre Ruiz a rappresentare attraverso la musica di Frank Zappa il talento e la creatività della sua percussionista Ruth Underwood. Ho accettato subito e con tanto entusiasmo perché, studiandola e ascoltandola, ho scoperto molte similitudini con il mio modo di suonare, prendendola come stimolo e ispirazione nel mio approccio al vibrafono e marimba. L’idea principale era quella di esaltare con i miei strumenti l’estro e il talento di una percussionista rimasta sempre in ombra e poco considerata nella storia delle percussioni. Ritengo Ruth una musicista e performer fenomenale, e grazie a Pierre Ruiz ho scoperto un approccio ai miei strumenti molto creativo e tecnico con fondamentale importanza alla musicalità.

Come hai approcciato gli arrangiamenti dei brani?
È stato stimolante e interessante arrangiare i brani di Zappa mettendoci “del mio”, cercando di renderli ancor più originali e attuali attraverso piccole variazioni ritmiche e rimanendo sempre molto fedele alle melodie. Frank Zappa è patrimonio della musica e come la musica classica va rispettato. Ogni suo brano l’ho arrangiato esaltando il sound del vibrafono e della marimba, dando molto spazio anche al suono tradizionale della chitarra zappiana. Molto importante è stato il rispetto per la musica e le sue melodie, cercando di riarmonizzare delle parti e di cambiare con piccole variazioni le metriche per creare interesse diverso dal solito ascolto dei brani, attuando il mio modo di arrangiare che mi ha un po’ contraddistinto nei miei lavori originali molto contemporary jazz.


In scaletta c’è anche un brano originale dedicato a Ruth Underwood.
Mi sembrava giusto e bello comporre un brano originale dedicato alla protagonista del disco Ruth Underwood e prendendo spunto dal groove del brano Inca Roads di Frank ho voluto scrivere una nuova melodia e armonia esaltando e ripercorrendo l’estro di Ruth sia sul vibrafono sia sulla marimba.

Cosa ha questo lavoro incentrato sulla musica di Zappa di diverso dai tanti incentrati sulla sua musica?
Leggendo le tante recensioni arrivate da tutto il mondo, soprattutto da fanatici zappiani (che erano quelli che temevamo di più), centralizzare la musica di Zappa sui miei strumenti (vibrafono e marimba) è stata una scelta vincente, in quanto abbiamo esaltato strumenti fondamentali nella discografia di Zappa e poco rappresentati nei tanti tributi usciti in precedenza. Altra cosa diversa è la formazione ristretta a un quintetto con ospite, la talentuosa voce di Petra Magoni, su un brano, Planet Of Baritone Women che solo lei avrebbe potuto interpretare con meravigliosa bellezza.

Per quali caratteristiche hai scelto i musicisti ospiti?
Pierre ha voluto fortemente come produttore artistico il chitarrista Alberto Lombardi che ha curato il mix e mastering del disco. Alberto è un ottimo chitarrista e produttore che ha esaltato ogni sfumatura di ogni strumento creando un gran suono. La sua partecipazione anche come chitarrista ha rappresentato egregiamente anche la chitarra Zappiana, esprimendo con la sua creatività parti fondamentali nella riuscita degli arrangiamenti. Greg Hutchinson non ha bisogno certamente di presentazioni ed averlo avuto nella band è stato, a livello ritmico e musicale, un valore aggiunto. Petra Magoni è stata scelta come ospite perché, come dicevo prima, è l’unica cantante che poteva interpretare con il suo talento e estro compositivo/improvvisativo un brano tra i più difficili, vocalmente parlando, della discografia di Zappa e la ringrazio di cuore per aver partecipato con tanto entusiasmo alla realizzazione di Planet Of Baritone Women, curando gli arrangiamenti vocali del brano. Un grazie anche ai miei “inseparabili” Enzo Bocciero e Lorenzo De Angeli che attraverso il loro talento hanno interpretato partiture non semplici da eseguire. Vibrafono, marimba, chitarra, basso, batteria e voce… un mix perfetto.




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