sabato 19 maggio 2018

Michel Reis – Marc Demuth – Paul Wiltgen: “Once In A Blue Moon” [CAM Jazz, 2018]

Esce per la CAM Jazz del produttore Ermanno Basso il lavoro firmato dal trio composto Michel Reis al pianoforte, Marc Demuth al contrabbasso e Paul Wiltgen alla batteria. Si tratta di un album basato su composizioni originali, fatta eccezione per il rifacimento di Both Sides Now, dal repertorio di Joni Mitchell, nelle quali affiora con una certa evidenza la cantabilità melodica dei temi, perlopiù esposti da Reis che si produce in un pianismo lineare, fluttuante e capace di creare atmosfere spesso aperte e “solari”. Nell’insieme non mancano però passaggi di contrazione, come nei cambi di approccio più introspettivi, dove la notazione si dirada a favore di pause e sottintesi. È nei momenti misurati che emergono maggiormente le doti di equilibrio e interplay di questo trio, che nelle note di copertina il critico Brian Morton affianca, con le debite differenze, al trio di Paul Bley degli anni Settanta, ai The Bad Plus o al Cecil Taylor Feel Trio.

sabato 12 maggio 2018

Ermanno Novali Trio: “Passacaglia” [Emme Record Label, 2018]

Ci sono Matteo Milesi alla batteria e Luca Pissavini al contrabbasso al fianco di Ermanno Novali, pianista bergamasco al suo esordio discografico nelle vesti di leader, che del suo “Passacaglia” cura anche l’intressante artwork di copertina. La sua è una visione musicale sfaccettata, che include lunghi momenti melodicamente cantabili, come nell’introduzione di Two Souls, situazioni minimali, che sfiorano l’intimità espressiva, e un flusso di idee che portano l’ascoltatore verso tematiche spesso lineari, fluttuanti. Nell’insieme non mancano passaggi “increspati”, dove le atmosfere virano verso scenari imprevedibili, come accade in Torpedine, un brano che vede l’intervento di Pissavini con l’archetto a fare da voce contrastante alle figure disegnate da Novali. La rivisitazione dello standard Dear Old Stockholm e di The Boxer, di Paul Simon, danno soluzione di continuità a un programma di soli originali.

Hydra Quintet: “Kaleido” [Emme Record Label, 2018]

Nel 2016, durante la frequentazione del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, nasce il quintetto Hydra, che giunge oggi al primo album in studio dal titolo “Kaleido” tramite la Emme Record Label. Si tratta di una giovane realtà che trova nella voce di Erica Gagliardi il principale motivo espressivo dei brani originali proposti, ognuno dei quali porta al proprio interno un significato specifico, come nel caso di For Michel scritto dal pianista Giuseppe Santelli e dedicato alla figura di Michel Camilo. La formazione si completa con Daniele Nicoletti al basso elettrico, Alessio Sisca alla batteria e Francesco Caligiuri ai sassofoni baritono e soprano, e al clarinetto basso. È quest’ultimo a rappresentare la “voce” alternativa a quella di Gagliardi, in un insieme capace di muovere in differenti territori stilistici, dal latin jazz al mainstream, dagli echi mediterranei ai passaggi di improvvisazione.

mercoledì 9 maggio 2018

Pietro Tonolo: “Too Many Pockets” [Parco della Musica Records, 2018]

Fatta eccezione per i rifacimenti di Oclupaca di Duke Ellington e di Jackie-ing di Theolonius Monk, la scaletta di “Too Many Pockets” si compone di soli originali firmati da Pietro Tonolo, per l’occasione affiancato da Giancarlo Bianchetti, elettronica e chitarra elettrica, e Marco Frattini, batteria. Il sassofonista, come sua consuetudine, indaga le diverse possibilità sonore offerte dai musicisti in line up, con particolare attenzione agli accostamenti timbrici di un trio che beneficia della suo indispensabile apporto, ampio e diversificato. Il leader si esprime attraverso l’utilizzo di tenore, soprano, flauto, elettronica e flutax, uno strumento di suo invenzione, e intesse con le corde di Bianchetti trame sonore che si annodano ai temi, vanno in contrasto creativo, rimandano a dialoghi mai scontati. È la mancanza di consuetudine il motivo di maggiore attrazione di questo lavoro, nel quale l’ascoltatore può imbattersi in atmosfere meditative e melodie cantabili, quanto in situazioni spigolose e abrasive. 

                                         

lunedì 7 maggio 2018

Question Market: “Question Market” [Emme Record Label, 2017]

Il quartetto Question Market è composto da Giovanni Benvenuti al sassofono tenore, Federico Carnevali alla chitarra, Giovanni Miatto al basso elettrico e Saverio Cacopardi alla batteria, e il loro album omonimo si sviluppa attraverso una scaletta di sette tracce originali, dove in ognuna l’ascoltatore può trarre diversi motivi d’interesse, sia espressivi sia formali. La principale caratteristica del quartetto va individuata nel modo in cui la tessitura sonora viene costruita, con accostamenti timbrici spesso essenziali, proficui dialoghi tra sassofono e chitarra, momenti in solo sempre misurati e funzionali al contesto d’insieme. Un respiro di gruppo che trova con continuità la cantabilità melodica del tema, anche in passaggi meno diretti, compositi e assemblati con attenzione. L’immagine di copertina è firmata da Caterina Di Perri.

sabato 5 maggio 2018

Mauro Schiavone Trio: “Pixel” [E Flat, 2018]

Il trio capitanato dal pianista Mauro Schiavone si completa con Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Adam Pache alla batteria, e nel loro “Pixel” possiamo ascoltate una scaletta di brani firmati dal leader, fatta eccezione per la conclusiva Isfahan di Duke Ellington e Billy Strayhorn. Quella proposta è una musica perlopiù basata sulla cantabilità melodica dei temi, sia nel caso di passaggi intimi e chiaroscurali, come quelli di Ogni nota, sia nei momenti in cui è il ferreo interplay del trio a generare una trazione ritmica decisa e vorticosa, come in Doctor Stress. La frequentazione comune di progetti ideati da Francesco Cafiso rende il trio come un insieme compatto, capace di direzionare l’espressività del disco con estrema scioltezza, in forme che si rifanno al jazz tradizionale del piano trio, quello segnato dai grandi pianisti come Herbie Nichols, al quale è dedicato il brano omonimo.

venerdì 4 maggio 2018

Enrico Zanisi: “Blend Pages” [CAM Jazz, 2018]

Inizialmente nato come un progetto per pianoforte e quartetto d’archi, il Quatuor IXI, questo nuovo lavoro del pianista Enrico Zanisi, edito dalla CAM Jazz di Ermanno Basso, si avvale anche della presenza di Gabriele Mirabassi (clarinetto) e Michele Rabbia (percussioni, elettronica), elementi coinvolti durante il processo di realizzazione dell’album durato circa un anno. Zanisi compie un importante passo in avanti nel proprio processo di maturità artistica, grazie a un’ampia visione d’insieme della materia sonora, che principalmente si basa su atmosfere cameristiche, ma che poi prendono diverse direzioni nelle quali si indagano possibilità d’improvvisazione, innesti di elettronica e flessibilità tematica, soprattutto grazie al timbro “felino” di Mirabassi. La foto di copertina, firmata da Elisa Caldana, mostra il pianista allo specchio, che non osserva la propria immagine, ma guarda “oltre”, come fosse in una fase di “riflessione creativa” volta al futuro.

giovedì 3 maggio 2018

Natural Revolution Orchestra: “Climate Blues” [Drycastle Records]

Esce per l’etichetta indipendente Drycastle il nuovo lavoro firmato dalla Natural Revolution Orchestra diretta da Fabio Morgera, che anche in questa occasione si avvale della presenza in line up di musicisti di livello assoluto come, tra gli altri, Nico Gori, Stefano “Cocco” Cantini e Dario Cecchini. Tutti i brani sono firmati da Morgera, fatta eccezione per il rifacimento di You Know Who (I Mean You) (J. Hendricks , C. Hawkins, T. Monk), il quale dirige l’ensemble tramite la pratica della conduction, assimilata dal maestro Butch Morris e affinata attraverso diverse esperienze, in un percorso che conosce – come il titolo lascia intendere - forme blues, a volte dilatate e nelle quali trovano posto slanci solisti, ampi respiri d’insieme e un mood riconducibile al piacere della jam session. La Natural Revolution trova la propria estetica in un profilo che sa essere coinvolgente e ritmato, come nell’apertura di scaletta affidata al brano 1% mai contento, sia sornione e old fashioned, come nel passaggio che dà il titolo all’album. 

                                       

mercoledì 2 maggio 2018

Roberto Righetto Quartet: “Dimora” [Emme Record Label, 2017]

Fatto salvo per la rivisitazione di Parlami d’amore Mariù si compone di soli originali firmati da Roberto Righetto la scaletta del suo “Dimora”, l’album che lo vede protagonista insieme al quartetto completato dal sassofonista Marco Strano, Mattia Magatelli al contrabbasso e Marco Campigotto alla batteria. Al centro delle dinamiche espressive di questo lavoro troviamo sia la chitarra del leader, il quale mette in mostra un timbro e un modo di operare misurato e sempre in equilibrio con il contesto d’insieme, sia il tenore di Strano, a sua volta capace di un linguaggio confidenziale e piacevolmente old fashioned. Intorno a loro troviamo una ritmica flessibile, che rimane in filigrana nei brani chiaroscurali - in tal senso si ascoltino le ballad come la title track -, e sa ingaggiare situazioni dal maggiore impatto ritmico, come accade nella zigzagante Eastern Dance.