venerdì 26 luglio 2013

White: “III” (Aagoo Records, 2013)

Dopo “Sunna”(2009) e “Twin Tigers” (2011) Cory Thomas Hanson, in arte White, dà alle stampe, tramite Aagoo Records, “III”, un album che ne conferma le attitudini pop-cantautorali in dieci brani scritti, prodotti e realizzati in solo. Canzoni nate durante i tour intrapresi negli ultimi anni con la Mikal Cronin Band e Pangea, che ne hanno forgiato la cifra stilistica, nella quale sono previsti inserimenti di parti elettroniche, soprattutto per quel che riguarda le matrici ritmiche, su tessiture melodiche ottenute con strumenti acustici e chitarre elettriche. Il timbro vocale, esile e in alcuni momenti sussurrato, evoca situazioni oniriche, come in “Pretty Creatures”, e richiama in mente le pagine più gentili dei Radiohead. White si occupa anche di arti visive, e nella costruzione della sua musica si rintracciano richiami ad elementi cinematografici, con specifica attenzione allo scambio di posizione tra primi piani, quasi esclusivamente costituiti dalla voce, e sfondi, curati con estrema attenzione nel dettaglio timbrico.

Marvin: “Barry” (Africantape, 2013)

Sono contenuti in poco più di mezzora i nove brani di “Barry”, l’album firmato dai Marvin, un trio francese giunto al terzo lavoro sulla distanza che conta. La loro è una cifra stilistica perimetrabile in un electro-rock dall’attitudine battagliera, pronto al cambio di marcia ritmico e melodicamente coinvolgente. Elementi che si riscontrano già nell’opener “Tempo Fighting”, brano dal tiro importante, con il quale fa il paio il successivo “Automan”, uno strumentale vorticoso e di grande impatto sonoro. I ragazzi amano tenere i volumi molto alti, come accade in “Giorgio Morricone”, ma sanno anche delineare percorsi melodicamente più contenuti. Il trio riesce a innescare situazioni dance-oriented, come accade in “The Dark Sheep” e “Un chien en hiver”, pur mantenedo costante la tensione ritmica che ne contraddistingue il carattere. Questo lavoro è il risultato di due anni passati a sperimentare sonorità e soluzioni, anche se i Marvin, come hanno avuto modo di sottolineare, preferiscono esprimersi nella dimensione live, dove riescono appieno a realizzare la loro idea estetica.

ascolta "Barry"

venerdì 19 luglio 2013

Hobby Horse: "Eponymous" (Parco della Musica Records, 2013)

Dan Kinzelman (sax, cl, fl, tast, voc); Joe Rehmer (cb, tast, voc, perc); Stefano Tamborrino (batt, perc, voc)

L’album “Eponymous” arriva dopo un lungo periodo di attività live intrapreso dagli Hobby Horse, il trio composto dal batterista toscano Stefano Tamborrino e dai musicisti americani Dan Kinzelman e Joe Rehmer. Le nove tracce proposte – molte delle quali firmate da Kinzelman - sono contenute in poco più di mezzora, e trovano una combinazione stilistica che unisce il free jazz, inteso come libertà espressiva dei singoli, innesti elettronici e soluzioni dinamiche vicine al rock e anche alla musica ambient. Il trio si distingue per l’ampiezza timbrica ottenuta con l’utilizzo di molti fiati, sintetizzatori e percussioni, oltre che della voce, come nella rivisitazione di Three Hours, di Nick Drake, o nella conclusiva Non ti scordar di me, che Tamborrino dedica alla memoria della moglie. L’immagine di copertina è il dipinto “Devoured Divergence”, di Evan Ross Murphy, realizzato per l’occasione.

Battle (Part 1) / Visitor / Ribcage / Watercourse / Kitten Salad Sandwich / Battle (Part 2) / Three Hours / Success / Non ti scordar di me