Foto di Luigi Vitale |
Durante la recente edizione del festival Lucca Jazz Donna abbiamo intervistato la cantante Letizia Felluga, che per l’occasione presentava dal vivo, insieme al suo trio completato da Giovanni Ceccarelli al pianoforte e Alessandro Marzi alla batteria, un repertorio di brani originali che andranno a comporre parte del suo album d’esordio. Ci ha parlato dell’amore innato per la musica brasiliana, delle sue esperienze e del prossimo futuro
●Le passioni per la musica brasiliana e per il canto come sono nate?
Sono rimasta incantata dal Brasile e dalla sua musica, quando all’età di otto anni andai a Rio de
Janeiro. È stato un amore a prima vista. Fui colpita dai profumi, dai colori del luogo, ma anche dalla relazione che il popolo brasiliano ha con la musica e con il ballo, molto fisico e primordiale.
Il Brasile mi ha sempre attratta e spesso sento il bisogno di ritornarci… “saudade”. Sin da piccola ho coltivato il canto e ho formato il mio bagaglio musicale tra i ritmi della Bossanova e il Jazz.
●In questo periodo ti esibisci in trio con Giovanni Ceccarelli al pianoforte e Alessandro Marzi alla batteria. Le vostre strade come si sono incrociate?
Il trio è nato grazie a Max De Tomassi, ideatore e conduttore del programma radiofonico “Brasil” su Radio Rai Uno. Mi ha invitata a un live in radio assieme a Giovanni e Alessandro, e da quel momento ha avuto inizio il nostro “viaggio musicale”. Sono musicisti di grande esperienza e sensibilità e con loro mi trovo in perfetta sintonia.
●Come state organizzando il repertorio?
Sono quasi tutti brani originali che ho composto a Londra, assieme al pianista e compositore
Michael King, durante la mia formazione di studio presso la Goldsmiths University. Attualmente con il trio stiamo lavorando agli arrangiamenti e a nuovi brani.
●Hai fatto altre esperienze all’estero?
Sono stata a Londra per apprendere nozioni di Jazz e Soul. All’interno dei club puoi imparare tanto, modi diversi di concepire la musica e modi diversi di suonare… ogni artista ha un proprio “mondo interiore”.
●Stasera sei ospite del Lucca Jazz Donna, un festival riservato alle musiciste donne. Pensi ci sia ancora molta discriminazione nei vostri confronti in ambito musicale?
Sono molto felice di partecipare a questo Festival tutto al femminile e ringrazio gli organizzatori per avermi invitata. In tutti i campi lavorativi ci possono essere “discriminazioni”, l’importante è superare certi pregiudizi attraverso la professionalità, la dedizione e l’impegno.
●Sei alle porte dell’esordio discografico. Scegliere di fare il musicista è oggi più che mai una grande scommessa di vita. Come ti senti?
Si è vero, una grande scommessa ma ho molta fiducia nella musica e nell’arte in genere. Sono all’esordio, uno “tsunami” di adrenalina ed emozioni… anche paura, ma questo sentimento dev’essere affrontato con tanta passione e preparazione. Ogni ostacolo viene superato dal bisogno di esprimermi attraverso la musica e la gioia più grande è quella di poter condividere le mie emozioni con il pubblico.
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