In un set in solo fatto quasi completamente di improvvisazione, Francesco Bearzatti non tradisce un'estetica d'insieme che sposa la cantabilità tematica, le melodie leggibili e un raro senso della misura, formale ed espressiva, alternando clarinetto e sassofono tenore. Molto gradita dal pubblico anche la rilettura di brani di Lucio Dalla, tra i riferimenti cantautorali del sassofonista friulano
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