“Astrea” contiene sette nuovi brani di Mattia Cigalini, in questo episodio coinvolto in un trio completato da Gianluca Di Ienno al pianoforte e Nicola Angelucci alla batteria, con l’aggiunta di White Christmas di Irving Berlin. La scrittura del sassofonista piacentino è la somma di molte influenze, dalla musica contemporanea alla classica, dagli echi balcanici al jazz tradizionale. L’album si distingue per la leggibilità delle melodie, sempre cantabili, che oscillano da momenti essenziali, quasi trasparenti, a situazioni più marcate e colme di note. Cigalini è spesso in primo piano e indaga nuovi sentieri espressivi mostrandosi da diversi punti di vista, da quello intimo di un brano come New Eyes Are Opening, dedicato alla figlia Satie, alla spiritualità di Solstice, ai tratti muscolari di Horus. I microfoni di Stefano Amerio catturano un suono di sassofono diverso dal passato, con maggiore definizione e profondità, come Cigalini stesso ci ha confermato: «Sono da sempre alla ricerca dell’assetto perfetto, ovvero di quella combinazione legata all’imboccatura dello strumento che potesse mettermi totalmente a mio agio. Mi sono adattato a ciò che offriva mercato, ma dopo circa un anno di tempo speso con passione e determinazione ho realizzato l’idea di costruirne un modello su misura per le mie esigenze. Avendo riscosso notevole un interesse tra i colleghi, è nato un marchio di imboccature “Cigalini” che sarà presto disponibile al pubblico, e “Astrea” ne ha tenuto battesimo».
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