Percussioni ed elettronica. Un connubio tanto breve quanto sconfinata è l’apertura di compasso espressiva che Michele Rabbia e Ingar Zach riescono a elaborare. Dieci tracce per un unico percorso creativo, durante il quale si osservano scenari vaporosi costruiti attraverso la lenta sovrapposizione di piani sonori, che a volte si tramutano in grumi concreti. I due artisti dialogano in punta di timbro, sfruttando al meglio l’ampio spazio formale a disposizione, che spesso risulta dilatato al punto da apparire solo in filigrana, per silenzi interrotti da improvvisi micro interventi. L’artwork di quest’album, ipnotico e ancestrale, è firmato da Elisa Caldana.
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