Tre artisti dalle ampie vedute espressive e formali come Andrea Centazzo, Giancarlo Schiaffini e Sergio Armaroli danno luogo a un lavoro ipnotico, scuro e rischioso. Percussioni, trombone e vibrafono, contornati da elettronica discreta, segnano un perimetro irregolare, disegnato sfruttando spazi e tempi fuori dalle consuetudini e da andamenti prevedibili. L’ascolto rivela atmosfere rarefatte e sospese, inquadrabili in una sorta di avanguardia estetica, dove confluiscono le esperienze passate dei protagonisti, i quali giocano a un continuo rilancio di idee e spunti creativi.
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