Torna l’appuntamento con il prestigioso festival in terra belga che in questa edizione, in programma nel weekend dal 16 al 18 novembre, presenta in cartellone dei grandi nomi come Elina Duni, Omer Avital, Tigran Hamasyan, Jakob Bro, James Brandon Lewis, Colin Stetson e altri ancora. Ne abbiamo parlato con Sarah Poesen, responsabile della comunicazione del KAAP Bruges, il centro artistico che organizza il festival
Qual è il tratto distintivo dell’edizione 2018?
Oggi il jazz sta incorporando elementi esterni, sia geografici che musicali, grazie ai quali si sta aggiornando organicamente. Con il tema di quest’anno “Crossing Cultures”, il festival Jazz Brugge evidenzia questa evoluzione. Il pubblico sarà piacevolmente sorpreso dalle influenze musicali provenienti da ogni angolo del mondo e potrà godere di musicisti nati in Albania, Armenia, Senegal, Marocco, Iraq e in nazioni del mondo.
Che tipo di pubblico frequenta il festival?
Non crediamo che ci sia un tipo di pubblico specifico per un festival jazz. Cerchiamo di raggiungere persone che hanno familiarità con il jazz, ma anche persone che possono essere sorprese dal genere. E ci concentriamo anche sulle famiglie con un progetto speciale per i bambini!
Quale ente organizza il festival e dove si tengono i concerti?
Jazz Brugge organizzato da due partner finanziati dal governo fiammingo: il centro artistico KAAP e il centro musicale Concertgebouw. Tutti i concerti si tengono al Concertgebouw Brugge in tre parti della struttura: la sala principale, la sala da musica da camera e uno studio più piccolo, ma ci saranno anche altri eventi nel resto dell’edificio con alcune piccole esibizioni.
Quali sono stati i momenti più interessanti della storia del festival?
Il festival è iniziato nel 2002, quando Bruges era la capitale culturale d’Europa. È stato l’inizio di una nuova tradizione, con un festival che si dedica esclusivamente al jazz europeo. Il festival divenne immediatamente un nuovo punto di riferimento nel panorama dei festival belgi e si tenne ogni due anni. Nel 2012, durante la sesta edizione, abbiamo organizzato una prima label night della nostra etichetta discografica W.E.R.F., che ha celebrato la sua centesima edizione. Ora, nel 2018, estendiamo l’attenzione, ma senza compromettere la sua formula di successo di esperienze di concerti uniche nella cornice eccezionale del Concertgebouw.
Che obiettivo avete per il futuro?
Vorremmo continuare la tradizione del festival, ma stiamo anche sognando di “contaminare” tutta la città con la musica e con iniziative di vario genere.
Il programma completo di Jazz Brugge
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