A spiegare le intenzioni concettuali di questo lavoro, svolto in trio insieme al batterista Jarle Vespestad e la cantante afgano-tedesca Simin Tander, è il pianista Tord Gustavsen: «Per il repertorio del nuovo album, Simin e io abbiamo lavorato con un poeta afgano traducendo in lingua pashtu una serie di inni della tradizione religiosa norvegese». Ne deriva un album introspettivo, intenso, dove diverse culture si fondono in un linguaggio comune, apolide e contemporaneo. Simin Tander canta in inglese un testo del poeta Kenneth Rexroth, allargando ulteriormente il terreno d’indagine espressiva di “What Was Said” e si lascia apprezzare per il controllo dinamico e per la capacità interpretativa dei brani. Gustavsen attua un modo di operare lontano da cliché di genere e preconcetti formali, dove la voce è sì al centro degli sviluppi logici, ma non nasconde né sottrae spazio agli altri elementi timbrici del trio.
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