“Quattro” è un lavoro concettuale pensato e scritto dal pianista Raf Ferrari, che insieme al suo quartetto, completato da Vito Stano al violoncello, Guerino Rondolone al contrabbasso e Claudio Sbrolli alla batteria, dà forma alle due suite che compongono l’album: “Quattro” e “Le stagioni”. L’idea nasce da un sogno che Ferrari fa da bambino, nel quale gli appare una persona a cui era affezionato che gli mostra il numero quattro, cifra che nel corso del tempo si ripresenterà in diversi contesti, diventando per lui una sorta di ossessione. Il quartetto, rodato da diversi anni di attività, trova nel violoncello e nel pianoforte la principale “voce” espressiva, in un continuo sonoro mutevole, tenuto insieme da melodie cantabili e timbricamente equilibrate. Il lavoro riflette il suo significato nell’ascolto d’insieme, nel quale confluisco intime parentesi di solo pianoforte, movimenti di gruppo dal fraseggio tipicamente jazzistico, pagine di eleganza formale prossime al mondo classico, e un atteggiamento sempre pronto al cambio di scenario espressivo.
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