Il flautista friulano Massimo De Mattia realizza in “Skin” un progetto dal profondo scavo espressivo, nel quale, con formazioni diverse, dal solo al quartetto, attua una serie di improvvisazioni, registrate nell’arco di sei mesi in luoghi pubblici, ma senza spettatori, nelle abitazioni dei musicisti e in studio. Un doppio album al quale partecipano, tra gli altri, Giorgio Pacorig, Giovanni Maier e Daniele D’Agaro, e dove prende forma un lungo percorso musicale, diviso in otto situazioni formali, fruibili sia separatamente sia in un senso logico d’insieme. De Mattia compie un viaggio di ricerca, moderno e avanguardistico, che non scende a patti con cliché e modalità semplicistiche, spingendo la propria arte in territori nuovi e fascinosamente rischiosi.
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