Dopo alcuni soggiorni in terra senegalese Pietro Tonolo è riuscito a realizzare il progetto Dajaloo, attraverso il quale ha indagato le possibilità di mettersi in relazione con la musica tradizionale africana. L’idea ha preso forma nell’album omonimo, nel quale il sassofonista veneto presenta un ensemble composto dal trombettista Giampaolo Casati, Roberto Rossi al trombone, Giancarlo Bianchetti alle chitarre e da quattro percussionisti, tra i quali Dudu Koute (Odwalla) e Alex Bottoni, scomparso dopo le registrazioni del CD e al quale il lavoro è dedicato. È il ritmo l’elemento centrale dei tredici passaggi in scaletta, sia nelle situazioni in cui risulta matrice di sfondo pronta a ritagliarsi dei primi piani (Pafode), sia quando cede il terreno in favore di una maggiore liricità e introspezione (Poppi). Oltre ai temi originali la scaletta presenta le riletture di African Flower (Duke Ellington) e Dakar (Teddy Charles), in un contesto dove predomina il continuo scambio di ruoli tra i musicisti coinvolti, che interagiscono in modo tale da creare situazioni formali ed espressive multiformi. Bianchetti con la chitarra acustica sa essere elemento di rifinitura melodica, mentre con l’elettrica restituisce diversi momenti che si staccano dal contesto propriamente jazzistico.
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