venerdì 30 novembre 2012

Ferc: The Trail of Monologue (Silta records, 2012)

Dietro alla sigla Ferc si cela il duo composto dalla vocalist Rossella Cangini e dal multi-strumentista Fabrizio Elvetico. Una struttura formale consueta, che con l’ascolto del loro The Trail of Monologue rivela un carattere tutt’altro che scontato, anzi. Quello dei Ferc è un raggio d’azione che spazia dall’improvvisazione di matrice jazzistica alle impalcature rigide del post-industrial, dalle linee continue di una melodia riconoscibile a suoni flebili e rarefatti.

Si tratta di cinque brani dall’ambientazione glaciale e apocalittica, nei quali la voce-strumento dell Cangini risulta spesso in primo piano, con il suo modo delirante, le sue parole slegate, atonali, onomatopeiche, fortemente intrise da uno sperimentalismo estremo. Sullo sfondo c’è l’ibridazione tra elettronica e suoni di varia natura, che si accatastano in una sorta di destino inevitabile e potenzialmente infinito. Elvetico porta avanti un discorso compositivo fatto di frammenti singoli, come la melodia di pianoforte della title track, andamenti isterici, come quelli di “Run Run Run”, e linee di condotta insidiose, come gli echi terrificanti che frustano “Slams”, passaggio estremo di un lavoro che non sa rimanere in un unico binario espressivo.

Tra l’altro Ferc è un progetto aperto, nel senso che accoglie l'integrazione con altre modalità artistiche come accade nelle loro performance con il video processing in tempo reale. Non classificabile è con tutta probabilità il modo di smarcarsi da un solo aggettivo possibile.

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