venerdì 6 aprile 2012

Gian Piero Alloisio: Ogni vita è grande

Gian Piero Allosio riversa in Ogni vita è grande la sua caratura cantautorale, forgiata attraverso un lungo percorso che lo ha visto protagonista in diversi ambiti culturali, dal teatro-canzone alle collaborazioni con alcuni dei monumenti della musica italiana, come Giorgio Gaber e Francesco Guccini. Quelli contenuti in questo lavoro sono episodi che raccolgono il meglio della sua produzione con l’aggiunta di alcuni brani inediti di Umberto Bindi, in una sorta di testamento artistico a dieci anni dalla sua scomparsa. Assistiamo dunque a un’opera dal grande spessore artistico, caratterizzata da un modo di intendere la canzone del tutto lontano dalle soluzioni semplicistiche, dalle faccende che mirano al facile consenso. Alloisio riesce a trattare con leggerezza temi dalla grande portata come la tossicodipenza (King), e con sottile ironia riesce a mettere in mostra i vizi formali della nostra società (Italia ti vorrei salvare). Punta il dito verso la classe politica e sfiora l’estrema trattano toccando argomenti di discriminzione, opportunismo e precarietà. Il Paese delle cose che non sono e non saranno è uno degli inediti di Bindi, che contribuiscono a rendere il tutto ancora più affascinante e carico di significati, in particolar modo grazie alla splendida La Parte migliore, scritta con la collaborazione di Maurizio Maggiani. Ogni vita è grande è un disco che parla alla gente, con semplicità mista a classe intrinseca, che accompagna un ascolto disinvolto, ma che riesce nel contempo a far riflettere, a emozionare senza far chiasso. Buon gusto applicato con coerenza.

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