Sono i Rainbow Studio di Oslo, nel luglio 2017, ad accogliere
il trio capitanato dal sassofonista John Surman, completato da Nelson Ayers al
pianoforte e Rob Warning al vibrafono e marimba. La loro è una connotazione
timbrica particolarmente ispirata, che segna uno dei lati di maggior rilievo di
“Invisible Threads”, lavoro che si sviluppa attraverso dodici tracce che
portano un nocciolo di cantabilità melodica, e di una certa imprevedibilità
espressiva. Il trio spazia da momenti introspettivi a situazioni guizzanti, da
attimi si sospensione spazio-temporali a passaggi dalla decisa e puntuale
impronta ritmica. Surman, a sua volta, aggiunge motivi estetici alternando
soprano, baritono e clarinetto basso, e mostra la consueta sensibilità
espressiva in particolar modo nei dialoghi, sottili e telepatici, con Nelson
Ayers, per un’affinità costruita attraverso una paritaria osservazione dei
movimenti.
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