Frank van Berkel è il nuovo
direttore artistico del prestigioso Bimhuis di Amstardam, e prende l’incarico
che per molto tempo è stato svolto dalla storica figura di Huub van Riel. In
occasione dell’annuncio gli abbiamo rivolto alcune domande per capire il suo
stato d’animo e i suoi obiettivi
Quali sono
state le tue principali esperienze come direttore artistico prima di prendere
l’incarico del Bimhuis di Amsterdam?
Sono stato,
e in realtà lo sono ancora, il direttore artistico del Festival Jazz International
Rotterdam & Nijmegen, che si tiene con regolarità ogni anno. Per undici
anni sono stato a capo del programma Jazz International Rotterdam, una
fondazione che lavora presso prestigiose location come Lantern Venster,
Concertgebouw de Doelen e altre. Inoltre, tra le varie attività svolte, ho
condotto il Red Ear Festival di Rotterdam nel 2013.
Prendi il
testimone di una figura storica come Huub va Riel. Qual è il tuo stato d’animo
attuale?
Sono molto
onorato. Non avrei mai potuto sognare e nemmeno aspirare a fare questo lavoro.
Huub è sempre stato per me un esempio, e lo ammiro molto. Posso solo sperare di
continuare al meglio il suo lavoro, svolto alla grande per quaranta anni.
Quali sono le modifiche che porterai
allo stile di Bimhuis?
Di sicuro continuerò la linea
seguita da Huub. Accanto a questo mi concentrerò sulle nuove generazioni, stili
e pubblico all’interno del gusto del jazz e della musica improvvisata. Lavorerò
con la storia del Bimhuis nella mia mente, di cui ero una piccola parte come
musicista negli anni Ottanta. In questo senso voglio anche concentrarmi su
progetti guidati da musicisti anche all’interno delle scene di Amsterdam.
Qual è il tuo obiettivo?
Devo innanzi tutto risolvere alcuni
problemi, e spero di poter lavorare nei prossimi anni per rendere il Bimhuis
come un marchio famoso in tutto il mondo per il jazz e la musica improvvisata,
radicato in Amsterdam e nell’impro olandese, ma con un focus mondiale sulla
musica di alta qualità. Lo vorrei rendere “il posto dove stare”!
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