Nasce nel 2007 il progetto Last Call, quando William Tatge, Francesco Ponticelli e Dan Kinzelman registrano un demo con la denominazione di Move. Francesco Ponticelli ci racconta il percorso che ha poi portato il trio, con l’aggiunta del batterista Stefano Tamborrino, a diventare quartetto e alla realizzazione di “Borderlands” per la Parco della Musica Records: «Con William e Dan abbiamo iniziato a suonare lavorando su pezzi originali e sull’improvvisazione radicale. I due campi, lontani, possono avere un filo che li unisce profondamente. Non saprei dire bene cosa sia questa corrispondenza tra scrittura e improvvisazione, ma sicuramente si tratta di un certo modo di vivere la musica. Stefano Tamborrino ha aggiunto spessore al progetto, dal momento che è un grande compositore estemporaneo della batteria. Il cambiamento decisivo è stato che William si è preso la “responsabilità” di questo gruppo, il che è stato fondamentale per arrivare all’uscita del disco che concretizza tutto il lavoro svolto finora». La musica che si ascolta nelle otto tracce proposte rimanda a un’idea di forte coesione tra gli interpreti, i quali seguono le partiture e intraprendono tangenti d’improvvisazione in un flusso espressivo unico, dove si sublimano forme e strutture in divenire. Interplay quasi tangibile, Kinzelman lirico al tenore in diversi passaggi, il basso di Ponticelli sempre corposo, Tamborrino flessibile e discreto, per un insieme che Tatge correda di momenti d’introspezione, essenzialità e avanguardia.
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