Stefano Bollani (pf); Bill Frisell (ch); Mark Turner (ten); Jesper Bodilsen (cb); Morten Lund (batt)
Registrato agli Avatar Studios di New York nel giugno 2013, “Joy In Spite Of Everything” è l’album che segna l’incontro in casa ECM tra il Danish Trio di Stefano Bollani e due tra i più grandi protagonisti del jazz contemporaneo, come Bill Frisell e Mark Turner. La scaletta si compone di otto passaggi, ognuno dei quali porta con sé diversi motivi d’interesse. Easy Healing è un brano, di quasi dieci minuiti, dalla melodia cantabile con sfumature latin, dove la band si esprime attraverso un lineare movimento d’insieme. No Pope No Party mette maggiormente in risalto le singole personalità, di interpreti abituati a ricoprire ruoli di primo piano, con una sequenza di assoli carica di valori espressivi. Las hortensias descrive ambientazioni malinconiche e chiaroscurali, su dinamiche giocate in punta di sfumature timbriche. L’occupazione dello spazio espressivo risulata molto equilibrata e Bollani, che alcuni anni fa dichiarò di sentirsi «abbastanza condizionato nel registrare con Manfred Eicher, perché è un produttore che entra nella musica che fai», prende spesso il largo dalle atmosfere che solitamente segnano i lavori editi dall’etichetta tedesca, mostrando la consueta duttilità pianistica.
Easy Healing / No Pope No Party / Alobar e Kudra / Las hortensias / Vale Teddy / Ismene / Tales From The Time Loop / Joy In Spite Of Everything
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