Al centro delle strategie espressive dei Midas Fall c’è la voce di Elizabeth Heaton, la quale – con il suo timbro sottile, evocativo, sensuale – riesce a prendere per mano l’ascoltatore e trascinarlo con delicatezza attraverso le dieci tracce che compongono “Wilderness”. Un album dagli atteggiamenti melodici pop-oriented, contenente diverse tracce coinvolgenti e buone per tentare la scalata alle classifiche di vendita, come nel caso dell’azzeccata “Borders”. Brani pensati per arrivare subito al nocciolo della questione, senza grandi sottintesi formali, basati essenzialmente sulla struttura della song, e che vedono sullo sfondo un’impalcatura fatta di chitarre e suoni sintetizzati che non invadono mai il primo piano vocale. Nel complesso si tratta di un album curato nel dettaglio, anche se le tracce sembrano avere più valenza se prese singolarmente che nel loro insieme, dal quale affiora un pizzico di monotonia, dovuta alla ripetizione delle medesime soluzioni ritmico-melodiche.
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