venerdì 15 marzo 2013

Cuong Vu: It’s Mostly Residual (Auand, 2006)

In questo lavoro, organizzato nel 2005 da Auand records, vengono a contatto due tra i personaggi più fantasiosi, e pronti nel prendersi dei rischi creativi, che ci sono in circolazione: Cuong Vu e Bill Frisell. I due, supportati da Ted Poor alla batteria e Stomu Takeishi al basso elettrico, danno vita a un percorso di sei brani – tutti a firma del trombettista di Saigon – che rilasciano diverse sensazioni emozionali. Ci sono i cortocircuiti ritmico-melodici, come accade in “Brittle, Like Twigs”, una traccia capace di far saltare i polsi anche all’ascoltatore più compassato; c’è l’amore per l’atmosfera rilassata, vedi “Chitter Chatter”, ma il tutto è legato dalla voglia di non fermarsi mai davanti alle apparenze, cercando di andare sempre oltre il limite raggiunto. Contraddizioni creative, che portano la musica prodotta in territori di confine stilistico, dove il jazz si bagna di psichedelia visionaria, come in “Expressions of a Neuronic Impulse”, o prende il largo verso scenari levigati a perfezione, come nella title track. Album eccitante e di grande impatto.

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