«Ascoltare musicisti italiani di
questa levatura affrontare con amore e rigore la musica di Gerry Mulligan e
dintorni ci dice che la conoscenza della storia è l’arma migliore per
affrontare con lucidità le contraddizioni del presente». Si chiude così la nota
di copertina con la quale Stefano Zenni ci introduce a “Speak Low”, l’album
firmato dal quartetto Botte di Cool, composto da Fabio Morgera (tromba e
flicorno), Dario Cecchini (sassofoni baritono e soprano), Guido Zorn
(contrabbasso) e Alessandro Fabbri (batteria). Una nota che racconta molto di
questo lavoro, nel quale si prende in esame una fetta di repertorio che ha
segnato la stagione del Cool Jazz, da Mulligan a Paul Desmond, ma anche Parker
e Miles Davis. Il quartetto muove in questi territori stilistici proponendo un
sound che scaturisce dal pieno relax esecutivo, con il tipico modo di operare
dei grandi interpreti del passato, con rigore sì, ma senza percorrere sentieri esclusivamente
filologici e mettendo in risalto le singole personalità e i passaggi d’insieme.
L’album si lascia ampiamente apprezzare per gli accostamenti timbrici e per
l’equilibrio con il quale il quartetto costruisce su un’estetica del passato
una personale visione del presente.
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