Dan Kinzelman: tenore, flauto, clarinetto e percussioni; Mirco Rubegni: tromba, flicorno e percussioni; Manuele Morbidini: sax alto e percussioni; Rossano Emili: sax baritone, clarinetto basso e percussioni
Quello messo insieme da Dan Kinzelman, nel suo disco d’esordio nelle vesti di leader, è un progetto incentrato sull’espressività dei fiati e delle percussioni. “Stonebreaker” si sviluppa attraverso quindici tracce, molte delle quali sono dei brevi passaggi improvvisati, nelle quali la musica prende varie forme, che spaziano dalle situazioni dilatate e versate ad atmosfere pensose, come quelle descritte in “Ire”, ad altre dove assistiamo a un susseguirsi frenetico e incalzante di eventi sonori, come in “Ben Muso”. Kinzelman si conferma artista dalle idee molto personali, ed è curioso leggere nelle note di presentazione il motivo che lo ha portato a utilizzare strumenti percussivi servendosi di intepreti fuori dal loro ruolo abituale: «Scegliere mezzi strumentali che non siamo in grado di padroneggiare è un modo interessante per mettersi in difficoltà, cosa che ci costringe a trovare soluzioni che con i nostri abituali strumenti non avremmo neanche dovuto cercare». Il suo è un lavoro di esplorazione, sia timbrica sia melodica, che lo spinge, in maniera spontanea, lontano da schemi precostituiti, in territori altri che, stilisticamente parlando, non trovano perimetri pertinenti.
Whorl / Brighttening / Stonebreaker Breaker / Elsewhere / Vampires / Ben Muso / Ire / We Build Our Nest / Fine Horseman / Vorschlag / Caesura / La saeta / Light Cone / Promenade / Bird’s Lament
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