In questa nuova uscita il pianista Kit Downes lascia da parte il jazz feeling messo in mostra nei precedenti lavori, come quello svolto nel ruolo di sideman con Thomas Strønen dal titolo “Time Is A Blind Guide” (ECM, 2015), per un approccio più contemplativo ed ecclesiastico. Il suo “Obsidian” lo vede alle prese con l’organo da chiesa, strumento che fa parte del background dell’artista inglese, e con gli ambienti sonori esplorati per l’occasione: la Broeswell St. Edmund Church, la Union Chapel Church e la Snape Church of John the Baptist. Luoghi nei quali Downes sviluppa lunghe trame melodiche, frutto di profonda ispirazione, dove il suono “respira” e si espande con lentezza, misura e sacralità. “Obsidian” vede anche la partecipazione del sassofonista Tom Challenger, compagno di ventura di Downes nell’album “Vyamanikal” (Slip Records, 2015), nel brano Modern Gods, un passaggio che evidenzia un’estetica d’insieme anche fatta di brillante improvvisazione.
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