Tra le figure emergenti del panorama jazzistico internazionale di questi ultimi anni troviamo la canadese Bria Skonberg, cantante, compositrice e trombettista che ha da poco inciso il suo nuovo album “Bria” (Sony Music Masterworks, 2016), il primo per una major label
Classe 1983, cofondatrice del New York Hot Jazz Festival, cantante, trombettista e compositrice, Bria Skonberg è una delle figure emergenti del jazz internazionale, sia per la crescente presenza in festival internazionali, sia per il buon riscontro ottenuto dal suo nuovo album “Bria”, inciso per la Sony Music. L’abbiamo raggiunta per capire da vicino il suo momento artistico: «Questo nuovo album è davvero speciale, perché sento per la prima volta che la voce e la tromba raggiungono un grande equilibrio. Ho lavorato con il produttore Matt Pierson per trovare un suono costante, e lui mi ha aiutato a scegliere i brani più adatti a mostrare al meglio le mie qualità». La cifra stilistica della Skonberg, che cita Anita O’Day tra le sue voci di riferimento, è orientata al jazz dei grandi maestri come Duke Ellington o Sidney Bechet, e in questo nuovo lavoro si avvale di una band dove figurano Stefon Harris al vibrafono, Aaron Diehl al pianoforte, Evan Arntzen al clarinetto e tenore, Reginald Veal al contrabbasso e Ali Jackson alla batteria. Questo album è per la Skonberg un importante punto di svolta di un percorso che l’ha vista iniziare a suonare nella sua città natale Chilliwack, British Columbia, in Canada, fino ad arrivare a New York City nel 2010, dove si è confrontata con la fervente scena jazzistica della Grande Mela. Per lei è un momento entusiasmante, come ci ha descritto: «“Bria” ha già superato i miei sogni, sia perché mi ha aperto le porte di una grande etichetta sia perché sta riscuotendo molto successo, come dimostrano le classifiche di vendita. Sono entusiasta e sto già lavorando per una prossima uscita».
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