Nel loro “Three Branches” Achille Succi, Francesco Saiu e Giacomo Papetti danno luogo a un’ambientazione timbrica singolare, costruita con, rispettivamente, clarinetto basso, chitarra elettrica e contrabbasso. In scaletta incontriamo brani originali basati su continui dialoghi strumentali, che in certe situazioni seguono soluzioni melodiche logiche e lineari, come nella traccia d’apertura Brown o in Phrygia, mentre in altre indagano situazioni angolari e contrastanti, vedi Fresh Flesh. Non c’è un leader prescritto, ma tre anime musicali che si scambiano reciproche esperienze, idee e punti di vista fino a ramificare un proprio repertorio, proprio come anticipato dal titolo dell’album, “tre rami”, e dall’immagine di copertina.
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