"Come dirti" si sviluppa attravero sedici brani di musica totalmente improvvisata, nei quali l'espressività narrativa della voce di Marilena Paradisi e la forza melodica del pianismo delicato di Stefania Tallini intrecciano le loro strade in un destino di grande fascino, dove regna sovrano il divenire delle situazioni, in una sorta di equilibrismo senza rete di grande interesse, Primo piano (voce) e sfondo (pianoforte) mantengono le loro posizioni fidandosi senza remore dei rispettivi ruoli, dipingendo un'atmosfera chiaroscurale fatta di lievi sfumature, timbri accennati, tradotti dalla voce lieve e spettrale della Paradisi. Brani a volte molto brevi, che spesso sembrano dei bozzetti accennati con un filo di matita, pronti nel poter diventare qualcosa di più concreto, ma che vengono lasciati nel loro stato embrionale proprio per creare quel senso di continuità che caratterizza l'intero album. Un lavoro pensato e avvolto da una trama in bianco e nero, fitta, quasi impenetrabile, nella quale difficilmente si scorgono angoli luminosi di melodie aperte e assonanti. Non è semplice individuare un momento di maggiore impatto rispetto agli altri, perché "Come dirti" è un discorso che va interpretato nel suo insieme, nell'interezza di uno stile personale che potremmo avvicinare a quello dello sperimentalismo vocale, o se preferite a un'avanguardia minimale e colta.Esperienza ostica, alla quale bisogna dare il giusto tempo di sedimentazione e l'esatto spazio di comprensione, altrimenti il tutto potrebbe cedere facilmente il fianco a tentazioni di distrazione. Abbassare le luci in sala.
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