Il trombettista bergamasco Alessandro Bottacchiari giunge alla pubblicazione del suo primo disco da leader tramite la Tosky Records, etichetta sempre molto attenta alla qualità delle proprie uscite, curate in ogni dettaglio di produzione. In line up troviamo Antonio Vivenzio al pianoforte e Fender Rhodes, Marco Vaggi al contrabbasso, Tony Arco alla batteria e, in alcuni brani, gli ospiti Gabriele Comeglio (sax), Andrea Andreoli (trombone) e Sergio Orlandi (tromba). Quella proposta è una scaletta di quasi solo originali, fatta eccezione per le versioni di Dear John e My Foolish Heart posta in chiusura di programma. La scrittura di Bottacchiari è indirizzata verso il grande jazz mainstream degli anni Sessanta, rivisto attraverso una lente dinamica moderna, segnata da azzeccati accostamenti timbrici, interplay strumentale e un costante flusso melodico, cantabile e in equilibrio di assoli. In un insieme che riflette grande misura formale ed espressivo non mancano i passaggi più “infuocati”, che rimandano a un’idea di jam session ispirata e dai mille spunti creativi.
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