In
questa nuova incisione per Dodicilune, il vibrafonista Sergio Armaroli
organizza un quintetto con il pianista Billy Lester e completato da Marcello
Testa al contrabbasso, Claudio Guido al sassofono e Nicola Stranieri alla
batteria. Come il titolo lascia intendere in scaletta troviamo una risma di
standard, da Body And Soul a Just Friend o Autumn Leaves, interpretati con piglio personale anche se mai
contraddittorio rispetto alle linee tematiche originali. Armaroli, artista
spesso alle prese con situazioni dal carattere sperimentale e avanguardistico,
ci racconta i motivi di questa immersione nella trazione del jazz mainstream: «Si
tratta quasi di un “esercizio spirituale”, se vogliamo, una necessità di
rigore, di dialogo, all’interno di una forma e di una tradizione che intendo,
personalmente, come deviazione rispetto al mio background più sperimentale. Una
dialettica, in fondo, in quello che chiamo e pratico come approccio
post-ideologico: cioè una libertà consapevole e critica che non guarda alle
convenienze, e rispetto alle mode preferisce la coerenza interiore. Se il jazz
è dialogo, lo è anche e soprattutto in rapporto al passato nel rispetto
dell’identità e della storia dei musicisti con cui collaboro. Questo è
importantissimo: si parla la lingua di chi si ha di fronte, con umiltà e con
interesse». Ne scaturisce un lavoro dal profondo scavo espressivo, dove si
avverte, netto, il feeling tra la band e un repertorio di intramontabile
fascino. A risaltare, spesso, è il pianismo di Lester: opaco nei passaggi di
maggiore introspezione; chiaro e guizzante quando è il caso di scolpire
melodie; intimo e misurato in certi dialoghi con il vibrafono di Armaroli.
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