Il chitarrista e cantante Vito Quaranta, conosciuto come Forthyto, chiama a raccolta un gruppo di musicisti dalla forte personalità artistica, come Luca Aquino alla tromba, Antonello Salis alla fisarmonica e Arup Kanti Das alla tabla e voce, per ampliare gli orizzonti timbrici del suo trio, completato da Giorgio Vendola al contrabbasso e Mimmo Campanile alla batteria. L’album si rivela stilisticamente sfaccettato, con brani, presi da repertori tra loro lontani, da J.S. Bach ai Led Zeppelin, votati alle melodie cantabili, dove la chitarra del leader è sia raccordo di coerenza tra le varie componenti formali ed espressive, sia punto di primo piano nei temi proposti. Forthyto mostra un fraseggio strumentale fluido con richiami blues, si ritaglia introspettivi momenti in solo e arrangia i dodici brani in programma con dovizia di particolari e grande attenzione verso gli accostamenti timbrici.
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