Régis Huby, Guillaume Roy e Atsushi Sakaï, rispettivamente violino, viola e violoncello, realizzano un lavoro basato sull’improvvisazione, per due lunghi movimenti registrati dal vivo presso l’azienda vinicola Gravner di Oslavia. Ne derivano sonorità spesso dure, aggrovigliate e piene di passaggi dal carattere sinistro e spettrale. Ognuno dei protagonisti è chiamato a direzionare il flusso di idee, e istinti, che trascinano l’ascoltatore verso scenari allucinati e mai prevedibili. Nell’insieme non mancano brevi parentesi cameristiche, dove si ha l’impressione di apparente tregua, pronta da un momento all’altro a volgere in tempesta. La foto di copertina è firmata da Elisa Caldana.
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