Huw Warren mescola brani originali e rivisitazioni del grande repertorio di classici brasiliani, come Chorinho Pra Ele di Hermeto Pascoal, nella scaletta del suo “Everything In Between”, l’album che firma in trio con il figlio Zoot alla batteria e Dudley Phillips che si alterna tra contrabbasso e basso elettrico. L’estetica d’insieme – collocabile in area mainstream - rivela temi dalla grande cantabilità melodica, sviluppati attorno alla misura espressiva di Warren, sempre elegante, discreto e mai incline all’eccesso tecnico. Personalità che comunque emerge sia in passaggi in piano solo, come quello contenuto in Choro Bandido, sia attraverso elementi e sfumature che legano forme e derive di un trio capace di rendere atmosfere di pregevole fattura, eleganti e garbate.
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sabato 11 maggio 2019
Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti diretta da Paolo Damiani:“Oscene rivolte” [Parco della Musica Records, 2019]
«Cantiamo “osceno” come se volesse dire “fuori scena”, ciò che non può essere rappresentato, fuori dall’accademia e dal già sentito, invisibile in sé». Con queste parole Paolo Damiani introduce il senso musicale contenuto nel doppio CD edito dalla Parco della Musica Records che vede protagonisti gli undici musicisti dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti. Si tratta di un ensemble dalla grande capacità espressiva, forte di “voci nuove” che si stanno facendo strada nell’ambito del jazz nazionale e internazionale, capace di emanare un’estetica d’insieme evocativa, contemporanea, leggera quanto solida nelle sue convinzioni formali. Damiani dirige con discrezione e realizza un lavoro che ne rispecchia la personalità artistica, elegante e incline alla valorizzazione di ogni singolo elemento creativo.
Credits: Paolo Damiani: cb; dir; Camilla Battaglia, Costanza Alegiani: voc; Mattia Feliciani, Simone Alessandrini: sax; Giacomo Tantillo, Francesco Fratini: tr; Michele Fortunato: trn; Federico Zaltron: vl; Manuel Magrini: pf; Massimo Imperatore: ch; Enrico Smiderle: batt.
Alessandro Lanzoni: “Unplanned Ways” [CAM Jazz, 2019]
Le strade non pianificate, alle quali fa riferimento il titolo di questo lavoro, Alessandro Lanzoni le percorre con Thomas Morgan al contrabbasso ed Eric McPherson alla batteria. Un trio capace di direzionare la musica con estrema elasticità formale e di “sporcare” l’estetica d’insieme in maniera creativa e funzionale. Quelle riprese presso lo studio The Samurai Hotel Astoria da David Stoller sono tracce che omaggiano alcuni grandi repertori del passato, da Billy Staryhorn a Thelonious Monk, e che mettono in risalto la forza improvvisativa di Lanzoni, pianista sempre pronto a scomodare paragoni di alto rango, ma che nel frattempo sta costruendo una personalità di spessore assoluto, nella quale confluiscono tradizione e contemporaneità espressiva. La foto di copertina è scattata da Justin Bettman.
lunedì 6 maggio 2019
Jacopo Ferrazza Trio: “Theater” [CAM Jazz, 2019]
Se “Rebirth” [CAM Jazz, 2017] ha rappresentato la metamorfosi artistica e personale di Jacopo Ferrazza, il suo nuovo album per la CAM Jazz “Theater” potrebbe definirsi come un lavoro dalle strutture maggiormente definite, consapevoli e mature. Questo perché la musica che si ascolta nelle otto tracce originali firmate dal contrabbassista, emana una sensazione di maturità raggiunta, in equilibrio tra forme scritte e parti libere, tra linee melodiche cantabili e spazi dal tratto estetico più ruvido. Al suo fianco, essenziali, ma funzionali ai significati dei temi e ai perimetri formali, troviamo di nuovo Valerio Vantaggio alla batteria e Stefano Carbonelli, che alterna chitarra elettrica e classica.
Francesco Caligiuri Quintet: “Renaissance” [Dodicilune, 2019]
Dopo il lavoro in solo “Olimpo” del 2017, ispirato alla mitologia greca, il sassofonista cosentino Francesco Caligiuri (baritono, clarinetto basso e flauto) torna a incidere per l’etichetta Dodicilune. In questo nuovo episodio il suo arco espressivo si arricchisce della presenza in line up di Nicola Pisani (soprano), Michel Godard (tuba e serpentone), Luca Garlaschelli (contrabbasso) e Francesco Montebello (batteria). L’assento timbrico così composto, con i fiati a darsi continui spunti contrappuntistici, conferisce alle otto tracce originali di “Renaissance” un’estetica del tutto peculiare, che unisce ambientazioni cameristiche, echi orientali e forme – come Eugenio Colombo sottolinea nella nota interna al CD – che richiamano le architetture del rock progressivo britannico degli anni Settanta. L’artwork di copertina è curato da Julia Sudnik.
Simone Basile: “Time” [Emme Record Label, 2018]
Si completa con Francesco Angiuli al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria il trio che il chitarrista tarantino Simone Basile organizza per il suo disco d’esordio “Time”, pubblicato da Emme Record Label. Basile propone una scaletta con diversi titoli autografi, nei quali mette in evidenza una decisa padronanza espressiva dello strumento, e una duttilità formale che lo rende sia apice del trio – con delle lunghe pagine a suo favore -, sia fondamentale ingranaggio per l’interplay d’insieme. Chiude il programma la rivisitazione di Let’s Cool One, resa da Basile come un sentito omaggio all’illuminante figura di Thelonious Monk.
mercoledì 1 maggio 2019
Federico Calcagno & The Dolphians: “From Another Planet” [Emme Record Label, 2019]
Il clarinettista milanese Federico Calcagno dedica il suo “From Another Planet” all’icona jazz Eric Dolphy, del quale sono rivisitati in scaletta alcuni celebri brani come Gazzelloni. Il programma si completa con degli originali firmati dal leader, che organizza strutture timbriche e armoniche completate da sassofono tenore, alto e soprano, flauto, vibrafono, contrabbasso e batteria. Un ampio spettro sonoro che rilascia un’estetica d’insieme in equilibrio tra approccio contemporaneo, e dunque aperto a vari cambi tematici, e valorizzazione del repertorio preso in esame. Inoltre, Calcagno riesce nella non scontata impresa nel saper amalgamare brani di Dolphy e suoi, generando un continuo sonoro coerente e dalla decisa impronta caratteriale.
Silvia Manco: “Hip! The Blossom Dearie Songbook” [Parco della Musica Records, 2019]
Troviamo Enrico Rava al flicorno e Max Ionata al tenore come ospiti nell’album che Silvia Manco firma in trio con Dezron Douglas al contrabbasso e Jerome Jennings alla batteria. Come il titolo lascia intendere “Hip! The Blossom Dearie Songbook” è un omaggio alla figura – mai troppo messa in evidenza dagli storici del jazz - di Blossom Dearie, un’artista «[…] per iniziati», per utilizzare la definizione che Enrico Rava individua nella nota di copertina, capace però di attirare l’attenzione di una fetta di caldi appassionati. Silvia Manco disegna un percorso di pregio, distinguendosi per la consueta eleganza vocale e per la misura del suo pianismo, essenziale e leggero.
Fabrizio D’Alisera: “Trisonic” [Filibusta Records, 2018]
“Trisonic” è un intenso disco in stile bebop che Fabrizio D’Alisera, per l’occasione al baritono, realizza per Filibusta Records insieme a Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Andrea Nunzi alla batteria. Il sassofonista romano mette in scaletta una serie di originali che sondano le capacità espressive del trio, spaziando dai movimenti muscolari dell’iniziale Tribalogic ai leggeri sussurri della successiva Boppin’ In Kingstone Town. Unica rilettura è la conclusiva Ask Me Now, il brano di Thelonious Monk dove D’Alisera si lascia apprezzare in un solo ispirato e sognante; mentre in un paio di passaggi troviamo in vibrafonista Andrea Biondi, il quale apre il compasso estetico del trio andando a creare una diversificata ambientazione timbrica.