Spesso sornione, melodico e pensoso, e a volte guizzante, il dialogo tra Romano Pratesi (clarinetto basso) e Dave Liebman (soprano e, occasionalmente, pianoforte e flauto) si protrae nelle diciotto tracce, alcune molto brevi, del loro “Sound Desire” prodotto da quella “fabbrica di suoni” che è da anni la salentina Dodicilune. Il duo occupa lo spazio sonoro con estrema efficacia, andando sia a solcare decise profondità sia a toccare vette espressive appuntite, in un insieme che vive d’improvvisazione, di temi e atmosfere anche solo accennati. Si ascoltano brani dal carattere free e altri dal mood chiaroscurale per un’alternanza di forme che Liebman riassume nella nota di copertina: «La creazione è in ultima analisi una questione di tensione e rilascio, o più drammaticamente yin e yang, notte e giorno, bene e male».
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mercoledì 27 marzo 2019
martedì 26 marzo 2019
Fabio Delvò: “Both People” [Clair de Lune, 2019]
Fabio Delvò realizza il nuovo album insieme ai sassofonisti Andrea Morelli (tenore e soprano) e Francesco Sangiovanni (baritono), e con Massimo “Maso” Spano al basso elettrico e Alessandro Garau alla batteria, riferendosi a una frase di Martin Luther King riguardo le discriminazioni raziali e inserita tra i credits del CD: «Abbiamo imparato a volare come uccelli, a nuotare come pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli». Un’idea che il quintetto traduce in musica con una sessione di circa mezzora, dove ascoltiamo un suono d’insieme dalla dinamiche ficcanti, fatto di spunti solisti e coralità dall’impronta sempre decisa e ritmicamente sostenuta. Non mancano momenti di maggiore introspezione, dove tempo e spazio si dilatano a favore di concetti free dall’andamento fluttuante, come in Playing Is A Littke Bit Like Fishing, brano immaginifico e condotto in divenire, con fantasia e profonda ispirazione.
lunedì 25 marzo 2019
Luigi Blasioli: “Mestieri d’oltremare e favole di jazz” [Dodicilune, 2019]
Il nuovo lavoro del contrabbassista e compositore Luigi Blasioli prende idealmente spunto dal libro di narrativa per ragazzi “Che mestieri fantastici”, dell'autore Massimo De Nardo, come lui stesso racconta nella nota stampa di presentazione: «Mi appassionai al libro e decisi di pensare a un disco che raccontasse favole e mestieri in chiave jazz. Ispirato a persone che ho incontrato o a fatti a me avvenuti ho immaginato di raccontare le loro storie come se fossero delle favole. Racconti di vita che in qualche modo mi hanno toccato». Ne scaturisce una scaletta di soli brani originali firmati dal leader – affiancato dal pianista Cristian Caprarese e dal batterista Giacomo Parone - principalmente incentrati sulla cantabilità melodica dei temi, arricchiti dagli interventi solisti di Pierpaolo Tolloso ai sassofoni e di Thomas Kirkpatrick alla tromba ospite in Potti, Ciccio e Pepe. L’immagine di copertina è firmata da Markushev Vasiliy.
venerdì 22 marzo 2019
Antonella Chionna: “Vo©al Gate” [Dodicilune, 2019]
Con questo nuovo lavoro per Dodicilune la cantate, scrittrice e improvvisatrice Antonella Chionna, per l’occasione in quartetto con Harvey Diamond al pianoforte, Bronek Suchanek al contrabbasso e Joe Hunt alla batteria, mette in risalto le sue doti di sperimentatrice vocale attraverso la tecnica del vocal keeping, un particolare trattamento elettronico sulla voce che lei stessa illustra nelle note di copertina: «[…] Il termine vocal keeping si riferisce a un processo monoideale di creazione vocale, diretto dalla componente pluri percettiva utilizzata nel selezionare gli innumerevoli frammenti d’informazione all’interno del numero limitato di messaggi che sono in grado di raggiungere, minuto per minuto, il nostro orecchio: in ciò è possibile ravvisare il punto di svolta del canto millennio». Ne deriva un lavoro dai mille risvolti, capace di sorprendere e spiazzare l’ascoltatore, e nel quale il quartetto solca con personalità dei classici della storia jazzistica, alcuni dei quali provenienti dal repertorio dei fratelli Gershwin, come But Not For Me espressa con swing e sovraincisioni vocali.
giovedì 21 marzo 2019
Jakob Bro: “Bay Of Rainbows” [ECM, 2018]
In “Bay Of Rainbows” il trio del chitarrista danese Jakob Bro, con il bassista Thomas Morgan e il batterista Joey Baron, è ripreso dal vivo a New York City durante due serate al Jazz Standard. Ne è scaturita una scaletta di sei brani firmati dal leader che rilasciano una sensazione ipnotica, contemplativa e immaginifica, per un insieme capace di fluttuare tra melodie cantabili e paesaggi sonori sospesi. Bro, musicista dall’elevata sensibilità espressiva, affastella suoni con una calma glaciale, al contrario di un suono che risulta caldo e avvolgente. Dopo due album in studio, questo lavoro mette l’accento al percorso artistico di una realtà dalla personalità misurata, quanto forte e affascinante.
mercoledì 20 marzo 2019
Andreas Fulgosi - Carlo Mascolo: “Losca Mio Gulfos” [Creative Sources, 2018]
Registrato da Antonio Duarte al Dwart Studio di Lisbona, “Losca Mio Gulfos” segna l’incontro tra due artisti creativi come Andreas Fulgosi, chitarra baritona, e Carlo Mascolo, trombone. Timbricamente particolare, il duo elabora una serie di improvvisazioni che spesso percorrono sentieri espressivi lontani da forme melodiche compiute, a favore di un approccio ruvido e dissonante. Più che un dialogo quello tra Fulgosi e Mascolo somiglia a un "bisticcio creativo", dove le linee di suono vanno a formare grovigli dalla decifrazione ostica. Nell’insieme si tratta di una sessione tirata e coraggiosa, rivolta ad ascoltatori dalle larghe vedute.
martedì 19 marzo 2019
Claudio Angeleri: “Blues Is More” [Dodicilune, 2019]
Per il suo ventesimo album da leader il pianista e compositore Claudio Angeleri sceglie di addentrarsi nella sfera concettuale del compositore e teorico svizzero, poi naturalizzato americano, Ernst Levy in materia di armonia assoluta. Lo fa entrando in studio con un quintetto di notevole levatura, completato da Gabriele Comeglio ai sassofoni, Andrea Andreoli al trombone, Marco Esposito al basso elettrico e da Luca Bongiovanni alla batteria. Ne scaturisce una scaletta di dieci brani, sette dei quali a firma di Angeleri, capaci di introdurre l’ascoltatore a diverse forme espressive, dal blues a situazioni tendenti alla musica cubana, alle ballad, ai richiami bebop e altre situazioni che esplorano l’ampio raggio formale abbracciato dal jazz. Le tre riletture in programma riguardano i repertori di altrettanti giganti, come spiega Angeleri nella nota stampa: «I brani sono di Ellington, Monk e Powell, tre compositori geniali che, pur con caratteristiche e qualità differenti, hanno sviluppato non solo la tonalità ma hanno dato un contributo innovativo alla musica del XX secolo sotto diversi aspetti melodici, armonici, ritmici, sonori». A rendere l’insieme ancora più ricco di espressioni e colori intervengono gli ospiti Paola Milzani, voce in Monk’s Dream e il flautista Giulio Visibelli in Paths.
lunedì 18 marzo 2019
Andrew Cyrille - Wadada Leo Smith - Bill Frisell: “Lebroba” [ECM, 2018]
Andrew Cyrille, Wadada Leo Smith e Bill Frisell danno forma e anima a un album dall’elevato tasso espressivo, nel quale ognuno dei protagonisti porta alla comune funzionalità interventi sempre mirati al raggiungimento dell’apice creativo. Cyrille fa da collante, con un drumming equilibrato, a volte centellinato, tra la tromba di Wadada Leo Smith, evocativa e ancestrale, e la chitarra di Bill Frisell, più che mai immerso in uno scenario contemporaneo e capace di interventi timbricamente sempre calibrati ed essenziali. Apice di un insieme che non concede mai il fianco alle ovvietà si rivela la suite, di quasi venti minuti, “Turiya” dedicata ad Alice Coltrane, dove il trio emana un suono scuro e meditativo, con interventi solisti di pregevole fattura. Il termine “lebroba” è il riferimento alla contrazione delle iniziali delle città di nascita dei protagonisti: Leland (Smith), Brooklyn (Cyrille) e Baltimora (Frisell).