Il quartetto Sertango presenta un disco d’esordio di otto brani, tra originali e rivisitazioni, che esplorano il territorio di confine tra jazz e tango. Il progetto prende spunto dalla figura di Astor Piazzolla, del quale sono rilette tre celebri pagine, come Libertango, e piega le forme espressive verso una propria originalità in particolar modo grazie all’utilizzo dell’organo Hammond, suonato da Virginio Aiello. I primi piani sono spesso a favore del bandoneon di Ivano Biscardi, il quale trova un punto di dialogo con il chitarrista Bruno Aloise, mentre sullo sfondo ritmico è la batteria di Corrado Aloise a emergere soprattutto nei brani dal carattere più movimentato. Gli originali si amalgamano con le riletture, per un insieme che si lascia ampiamente apprezzare, per discrezione, misura e amore verso il repertorio proposto.
オブリーク・ストラテジーズ / косые стратегии / oblique strategies / schuine strategieën / استراتيجيات منحرف / skrå strategier / 斜策略 / las estrategias oblicuas / তির্যক কৌশল / schräg strategien / אַבליק סטראַטעגיעס / stratégies obliques / kēlā papa kōnane o / kosi strategije
venerdì 29 maggio 2015
Enrico Bracco: “Quiet Man” [Auand, 2015]
Dieci composizioni di Enrico Bracco formano la scaletta del suo “Quiet Man”, un album di settanta minuti edito da Auand dove il chitarrista mette in mostra una scrittura densa e attenta agli accostamenti timbrici. Al suo fianco troviamo Daniele Tittarelli all’alto e al flauto, spesso chiamato in causa come principale voce espressiva, Pietro Lussu al pianoforte, Luca Fattorini al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. La musica che si ascolta propone atmosfere melanconiche, passaggi melodici misurati e temi cantabili, in linea con i propositi del titolo dell’album e con il lato caratteriale del leader al quale, probabilmente, fa riferimento. Il lavoro vive anche di momenti dal piglio ritmico ed espressivo più accentuato, come in The Bad Guys Band dove assistiamo a una prova di interplay e affiatamento tra i protagonisti di valore assoluto.
Orlando Andreucci: La vita la morte l’amore la sorte [Autoproduzione, 2015]
Anche in questo nuovo lavoro discografico Orlando Andreucci non tradisce la sua pregevole tessitura cantautorale, in undici brani che, come introdotto dal titolo, ci offrono uno spaccato sui sentimenti, gli umori e gli accadimenti di vita quotidiana. Temi nei quali ci si può ritrovare e che invitano a riflettere attraverso i toni misurati ed eleganti di Andreucci, il quale trova la propria identità espressiva attraverso il timbro vocale basso, confidenziale e vissuto. Al suo fianco disegnano gli scenari stilistici Simone Talone alla batteria e Primiano Di Biase, il quale alterna fisarmonica, chitarra, basso, organo Hammond e pianoforte, anche elettrico, riuscendo così a spostare le atmosfere dalle movenze latin alla canzone d’autore, dal piano trio di deriva jazzistica a momenti di ricercata intimità.
lunedì 25 maggio 2015
Giovanni Francesca: “Rame” [Auand, 2015]
Il chitarrista Giovanni Francesca presenta in “Rame” un programma di soli brani autografi, nei quali mostra un’intensa qualità di scrittura e arrangiamento, oltre a un modo flessibile di operare sulle strutture e interessanti scelte timbriche che prevedono anche alcuni inserti elettronici. La presenza in line up del violinista Raffaele Tiseo permette a Francesca di disegnare scenari dove le melodie sono a volte lineari e delicate, mentre in altri passaggi risultano più grintose e introspettive. Il leader sa muoversi nei primi piani senza mai invadere troppo gli spazi di manovra degli altri musicisti, tra i quali troviamo Fabrizio Bosso, in qualità di ospite in quattro brani dove restituisce una buona dose di diversificazione espressiva, e Rita Marcotulli, essenziale e misurata nella traccia Greta.
Kyle Eastwood: “Timepieces” [Jazz Village, 2015]
Nel nuovo lavoro in studio “Timepieces” il bassista e compositore Kyle Eastwood, insieme al suo quintetto, propone diversi brani originali e rilegge pagine di alcuni tra i suoi musicisti preferiti, come Herbie Hancock e Horace Silver. Le ambientazioni sono mainstream, con slanci solisti riferibili al post bop, dove si incontrano momenti intimi e dall’andatura misurata, vedi Dolphin Dance, e situazioni dal carattere ritmico più deciso e coinvolgente, come quelle descritte in Prosecco Smile. Il leader alterna contrabbasso e basso elettrico, mentre i primi piani espressivi vedono spesso protagonisti il sassofonista Brandon Allen, al tenore e soprano, e il trombettista Quentin Collins, in alcuni passaggi al flicorno. L’insieme si rivela finemente cesellato, con una grande attenzione per i particolori, sia melodici, sia di arrangiamento.
João Lencastre’s Communion: “What Is This All About?” [Auand, 2015]
Si compone di nove brani il nuovo lavoro del batterista João Lencastre, nuovamente insieme ai suoi Communion, band nella quale figurano musicisti dal valore assoluto, come Phil Granadier, David Binney e Thomas Morgan. In programma troviamo una musica composita, dove intervengono molti elementi timbrici che convergono e prendono forma in ambientazioni espressive sempre diverse. Si passa dai movimenti corali e coinvolgenti, come quelli che caratterizzano l’iniziale View Over The Palace, alle situazioni più introspettive e calibrate, vedi la successiva The House Of Fun. Il lavoro trova il suo significato nell’ascolto d’insieme, nel quale ci si imbatte anche nell’arrangiamento che Lencastre opera su Opus 39, N. 9 di Johannes Brahms, dove emerge il pianismo sensibile di Jacob Sacks. Lontano da immediati incasellamenti di stile, “What Is This All About?” si pone come un album capace di spiazzare e sorprendere, anche grazie alla presenza di musicisti ospiti che ne ampiano ulteriormente il raggio d’azione, come Sara Serpa e Tiago Bettencourt.
venerdì 22 maggio 2015
National Jazz Museum: concerto di beneficenza con Joe Lovano e Dianne Reeves
Si terrà al Kaye Playhouse del New York Hunter College, il prossimo 10 giugno, l'annuale concerto di beneficenza organizzato dal National Jazz Museum di Harlem, New York City. Per l'occasione saliranno sul palco i quartetti di Joe Lovano e Dianne Reeves.
More info: https://kayeplayhouse.primetix.com/Tickets/?perfid=192
giovedì 21 maggio 2015
New York’s Film Forum: Jazz on a Spring Day
Il prossimo 8 giugno, il New York’s Film Forum proietterà Jazz on a Spring Day, una collezione di cortometraggi restaurati della storia del jazz, degli anni Venti e Trenta.
Questi i titoli restaurati:
St. Louis Blues (1929), con Bessie Smith (unica apparizione in un film);
Black and Tan Fantasy (1929), con Duke Ellington e Fredi Washington;
Rhapsody in Black and Blue (1932), con Louis Armstrong;
Hi-De-Ho (1933), con Cab Calloway;
Bundle of Blues (1933), con Duke Ellington;
Hoagy Carmichael (1939), con Hoagy e Jack Teagarden;
Symphony in Black (1935), con Ellington e Billie Holiday;
Orari, prezzi e informazioni: http://filmforum.org/
mercoledì 20 maggio 2015
John McLaughlin: nuovo album a ottobre 2015
Il chitarrista John McLaughlin ha annunciato l'intenzione di pubblicare un nuovo album in studio per ottobre 2015, dal titolo "Black Ligh". In scalatta sono previste otto tracce, compresa la composizione acustica El Hombre Que Sabia dedicata al suo collega e amico Paco De Lucia.
martedì 19 maggio 2015
Claudio Filippini: nuovo album “Squaring The Circle”
Il pianista Claudio Filippini pubblica per la Cam Jazz il nuovo album in studio dal titolo “Squaring The Circle”. Ad affiancarlo troviamo il contrabbassista Luca Bulgarelli e dal batterista Marcello di Leonardo, per un trio che vanta dieci anni di collaborazione.
In merito, il pianista abruzzese ha dichiarato che: «In quasi tutte le lingue del mondo si usa lo stesso termine per definire i verbi suonare e giocare. Mi sembra che in questo disco i due elementi si siano fusi perfettamente per la spontaneità con la quale sono nate queste nostre reinterpetazioni di classici del songbook americano».
Tracklist: Impressions (J. Coltrane) 5:53 / Autumn Leaves (F. Prévert – J. Kosma) 4:55 / ‘Round Midnight (B. Hanighen – T. Monk – C. Williams) 7:59 / I Don’t Know What Time It Was (L. Hart – R. Rodgers) 4:32 / Moon River (J. Mercer – H. Mancini) 5:19 / Stolen Moments (O. Nelson) 4:00 / Jitterburg Waltz (F. Waller) 6:09 / A Night In Tunisia (D. Gillespie) 6:15 / What A Wonderful World (B. Thiele – G. D. Weiss) 7:06 //
lunedì 18 maggio 2015
Jazz Journalists Association: Awards Winners 2015
La Jazz Journalists Association ha annunciato i vincitori dei Jazz Awards 2015. Jason Moran è stato proclamato musicista dell'anno, mentre Cecile McLorin Salvant si è aggiudicata il premio di miglior talento emergente per la seconda volta. La lista completa dei vincitori, divisi per categoria si può consultare al sito JJA Awards.
Il party di premiazione si terrà al Blue Note Jazz Club di New York City il prossimo 16 giugno.
mercoledì 13 maggio 2015
Enrico Zanisi Trio e Claudio Filippini Trio: sabato 16 maggio, Auditorium Parco della Musica, Roma
Sabato 16 maggio, al Teatro Studio Borgna di Roma, ore 21:00, presso l'Auditorium Parco della Musica, saliranno sul palco il trio di Enrico Zanisi e il trio di Claudio Filippini. Si tratta di due delle formazioni italiane più interessanti del jazz contemporaneo. Da un lato il pianista Enrico Zanisi, ex énfant prodige oggi apprezzato compositore e interprete, con Joe Rehmer al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria; dall’altro Claudio Filippini, pianista raffinato dalla timbrica inconfondibile, in trio con Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello di Leonardo alla batteria. Un dialogo in musica tra due sensibilità diverse, due artisti che si sono distinti per la costante tensione verso la ricerca di nuove soluzioni compositive e che hanno fatto del trio la propria forma espressiva di elezione. Un concerto che è anche un’occasione unica di vedere, sullo stesso palco, due formazioni che negli ultimi anni hanno saputo trovare una voce riconoscibile, contribuendo significativamente alla ricerca di un linguaggio jazzistico legato a doppio filo alla tradizione ma, al contempo, aperto a nuove e più moderne suggestioni.
martedì 12 maggio 2015
Miles Davis: "At Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4"
E' prevista per il 17 luglio la pubblicazione di "Miles Davis at Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4" su etichetta Columbia/Legacy. Si tratta di un cofonetto di 4 CD che raccoglie le otto partecipazioni di Miles Davis al Festival Jazz di Newport, tra il 1955 e il 1975. L'uscita celebra i sessantesimo anniversario dalla prima partecipazione del trombettista al prestigioso festival.
sabato 9 maggio 2015
Fabrizio Bosso: il 26 maggio esce il nuovo album "Duke"
Si chiama “Duke” il nuovo disco di Fabrizio Bosso, un omaggio al “Duca” Ellington in uscita il 26 maggio per la Verve/Universal. Al fianco del trombettista troviamo nella line up: Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Luca Alemanno al contrabbasso, Nicola Angelucci alla batteria e una sezione di fiati composta da Fernando Brusco e Claudio Corvini alla tromba, Mario Corvini al trombone, Gianni Oddi al sax alto, Marco Guidolotti al sax baritono e Michele Polga al sax tenore e soprano.
La tracklist prevede: 1) I LET A SONG GO OUT OF MY HEART (Duke Ellington - Irving Mills) 10:38 2) CARAVAN (Duke Ellington - Juan Tizol - Irving Mills) 8:05. 3) IN A SENTIMENTAL MOOD (Duke Ellington - Manny Kurtz - Irving Mills) 8:26 4) IT DON'T MEAN A THING (IF IT AIN'T GOT THAT SWING) (Duke Ellington - Irving Mills) 5) Medley 10:58 BLACK AND TAN FANTASY - intro (Duke Ellington - James W. "Bubber" Miley) JEEP’S BLUES (Duke Ellington - Johnny Hodges) 6) SOLITUDE (Eddie DeLange - Irving Mills - Duke Ellington) 9:38 7) PERDIDO (Ervin M. Drake - Hans J. Lengsfelder - Juan Tizol) 10:04
venerdì 8 maggio 2015
Giaro: Tango nuevo latin jazz [Dodicilune, 2015]
Nel suo “Tango nuevo latin jazz”, edito dall’etichetta salentina Dodicilune, il chitarrista, compositore e arrangiatore Paolo Giaro mette insieme, in poco più di mezzora, una scaletta che unisce brani originali e rivisitazioni del repertorio di Bruno Martino (Estate) e Thelonious Monk (Off Minor e Criss Cross). L’album si distingue per l’ampiezza dello spettro timbrico, che prevede anche fiati, violino e le voci di Silvia Donati e Valeria Visconti, oltre che dello stesso Giaro. Le ambientazioni stilistiche sono, come il titolo lascia intendere, rivolte al mondo latino, anche se non mancano passaggi lontani dalle consuetudini di genere, come avviene nella rilettura di Criss Cross, rivestita con un arrangiamento che esalta le attitudini melodiche, e di profondo senso espressivo, di questo ensemble.
Andrea Sabatino Another 5tet: “Bea” [Dodicilune, 2015]
Il trombettista Andrea Sabatino chiude con un languido solo la scaletta di “Bea”, l’album che dedica alla figlia, e che realizza con un quintetto di assoluta levatura espressiva, dove figurano Gaetano Partipilo ai sax, Ettore Carucci al piano, Francesco Angiuli al contrabbasso e Giovanni Scasciamacchia alla batteria. La scaletta si distingue per l’approccio ritmico trascinante di alcuni brani, mentre dai passaggi più riflessivi emerge un carattere introspettivo, tradotto dalla cantabilità dei temi proposti, quasi tutti firmati da Sabatino. Gli interpreti mostrano tra loro una grande empatia, che permette di approcciare anche la rivisitazione di The Eye Of The Hurricane, di Herbie Hancock, con estrema sicurezza, fattore evidente sia nelle dinamiche timbriche d’insieme sia nei soli, sempre concreti e mai eccessivi.
mercoledì 6 maggio 2015
Jakob Bro: “Gefion” [ECM, 2015]
Otto brani racchiusi in quaranta minuti compongono la scaletta di “Gefion”, l’album del trio capitanato dal chitarrista Jakob Bro e completato da Thomas Morgan al contrabbasso e Job Christensen alla batteria. La musica firmata da Bro disegna un quadro stilistico che prevede in primo piano le melodie cantabili espresse dalla sua chitarra, con degli sfondi ritmici discreti ed essenziali. Le atmosfere sono melanconiche, chiaroscurali e poetiche nel loro sviluppo basato su poche note, spesso inframmezzate da silenzi. Il trio si muove con misura, senza mai distogliere l’attenzione da equilibri sonori tenuti insieme con un sottile, ma robusto, interplay, capace di calamitare l’ascolto con pacatezza ed efficacia. Nell’insieme l’album si rivela come una breve soundtrack per immagini in bianco e nero, idealmente preventivata dallo scatto di copertina realizzato da Morten Delbæk.
Mirko Signorile: “Soundtrack Cinema” [Auand, 2015]
Mirko Signorile realizza con “Soundtrack Cinema” un percorso solitario al pianoforte, arricchito da alcuni inserti elettronici di Marco Messina, che mette in fila una manciata di temi cinematografici e passaggi originali dal forte potere descrittivo. Le sue sono rivisitazioni che tengono conto delle melodie originali, come accade per esempio in Merry Christmas Mr. Lawrence di Ryuichi Sakamoto, ma che prevedono un deciso tratto di personali improvvisazioni. La cantabilità dei brani è al centro degli sviluppi espressivi di Signorile, e i tratti autografi ben si amalgamano con il resto della scaletta, dove incontriamo splendide pagine, come La vita è bella di Nicola Piovani e anche la meno battuta I’ve Seen It All di Björk. Album che nell’insieme riflette un chiaro impatto emozionale, e che non conosce momenti di flessione, né sotto l’aspetto formale né espressivo.
Justin Kauflin: “Dedication” [Jazz Village, 2015]
Prodotto da Quincy Jones “Dedication” è l’album che Justin Kauflin firma insieme al suo trio, con Billy Williams alla batteria e Christopher Smith al contrabbasso, che in alcune tracce si trasforma in quartetto con l’aggiunta del chitarrista Matt Stevens. Il pianista dedica la ballad For Clark alla memoria del suo mentore Clark Terry evidenziando una grande sensibilità strumentale e una profonda cantabilità melodica. La scaletta propone un moderno mainstream dove non mancano gli episodi dal tratto ritmico più marcato, come quello che contraddistingue il brano d’apertura Elusive, mentre Mother’s Song vede il leader impegnato in solitudine nel passaggio più intimo e misurato dell’intero album. Thank You Lord chiude il lavoro ospitando il caratteristico suono della nylon guitar di Etan Haziza.
martedì 5 maggio 2015
New Release: Fulvio Sigurtà "The Oldest Living Thing"
Esce oggi per l'etichetta CAM Jazz il nuovo lavoro del trombettista Fulvio Sigurtà, in trio con Federico Casagrande alla chitarra acustica e Steve Swallow al basso elettrico, dal titolo "The Oldest Living Thing". Un lavoro che loscrittore Brian Morton ha definito come "Uno spettacolo sconcertante".
lunedì 4 maggio 2015
Alessandro Lanzoni Trio feat. Ralph Alessi: “Seldom” [CAM Jazz, 2015]
Completato da Matteo Bortone al contrabbasso e da Enrico Morello alla batteria, il trio capitanato dal pianista Alessandro Lanzoni giunge con “Seldom” al secondo episodio discografico dopo l’apprezzato “Dark Flavour” (CAM Jazz, 2013). Lanzoni punta gran parte della riuscita espressiva di questo lavoro sul trombettista Ralph Alessi, “voce” principale in diversi passaggi ed essenziale tangente formale del trio, che trova in lui un ideale punto di dialogo e di reciproca ispirazione. In scaletta sono proposti solo brani originali perlopiù firmati dal leader, il quale mette in mostra un notevole spessore di scrittura, che esalta le qualità dei singoli e che restituisce movimenti d’insieme sempre coesi e dal grande respiro timbrico e melodico. I temi sono cantabili, a volte anche scuri e introspettivi, e in alcune occasioni Lanzoni e Alessi si concedono duetti basati sulla libera improvvisazione, dando all’intero lavoro ulteriori motivi d’interesse. “Seldom” segna in maniera decisa un solco nel cammino di Alessandro Lanzoni, da talento emergente a realtà pianistica di valore assoluto.
poL0: “Back Home” [CAM Jazz, 2014]
“Back Home” è il secondo episodio discografico firmato dal quartetto poL0, che per l’occasione registra dei cambiamenti in line up con Valerio De Paola alla chitarra, elettronica e voce, e Michele Salgarello alla batteria, in luogo del trombettista Gileno Santana e del batterista Jonas Burgwinkel. Quella proposta nei dodici brani in scaletta, tutti originali, è una miscela sonora dove confluiscono echi di rock progressive, elettronica utilizzata in maniera diffusa e mai invadente, feeling jazzistico tradotto da interplay e forme in divenire. Fondamentale, ai fine della riuscita comunicativa dell’intero lavoro, risulta l’apporto del tenore di Paolo Porta, spesso faro melodico dei temi proposti, sempre cantabili, e di Valerio De Paola, valido punto di dialogo per il tenore e variante decisiva sul fronte dell’alternanza degli umori stilistici. La band disegna un’estetica di gruppo ben definita, nella quale l’intervento solista è sempre in funzione dell’insieme, in un continuo incastro di forme, a volte anche solo accennate, che costituiscono un personale mosaico espressivo.